Spunta un'indagine per usura a carico di Paolo Savona, 81 anni, economista cagliaritano.

Il suo nome è negli atti di un’indagine della Procura di Cagliari nella quale il pm Emanuele Secci verifica l’applicazione dei tassi di interessi in due conti correnti.

In questi giorni la gip Ermengarda Ferrarese sta valutando se archiviare l’inchiesta, come sollecitato dallo stesso pm, oppure disporre ulteriori approfondimenti (come vorrebbero gli artigiani che avevano presentato l’esposto e vinto una causa civile contro la banca).

Savona è chiamato in causa per il ruolo di presidente e legale rappresentante della Unicredit Banca di Roma rivestito dal novembre 2008 all’ottobre 2010.

La denuncia era stata firmata dai soci della "Edil Tl snc", che avevano siglato i contratti di conto corrente garantiti da una fideiussione "omnibus" sino a 130mila euro per ciascuno dei due.

Nella ricostruzione investigativa "il tasso effettivo degli interessi moratori" superava "il tasso unico di soglia fin dall’origine del rapporto".

Lo stesso pm però a fine inchiesta ha sollecitato l’archiviazione sulla base di una valutazione complessiva dell’intero periodo di finanziamento.

Alla fine per la Procura "il superamento" delle soglie è "poco significativo" e si "presenta" occasionalmente "in assenza di capitale" nel conto.

Gli interessi superano le soglie "con valori molto contenuti" e gli scostamenti "sono esigui".

Non solo: "Non c’è la prova del dolo" per "l’amministratore delegato dell’epoca".

Tesi respinte dagli avvocati, i quali nell’opposizione hanno sottolineato che i loro assistiti "si erano rivolti al Tribunale civile chiedendo l’accertamento dei tassi concretamente applicati" e che la consulenza tecnica disposta dal giudice Andrea Bernardino aveva "accertato la "richiesta di un tasso di oltre il 90 per cento".

La causa civile, "passata in giudicato", ha "accertato la presenza di un tasso di interesse usurario". Poi è arrivato l’esposto.

Andrea Manunza

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