Non c'è solo lo spaccio di droga tra i reati maggiormente commessi nel sud della Sardegna: complici anche la pandemia e le restrizioni, sono cresciute truffe, frodi informatiche ed estorsioni soprattutto a sfondo sessuale. È quanto emerge dai dati relativi all'anno scorso del comando provinciale dei Carabinieri di Cagliari.

"Il 2021 è stato l'anno della riapertura dopo un 2020 caratterizzato dalle restrizioni a causa del Covid", ha sottolineato il comandante provinciale, Cesario Totaro, "e alla fine è stato fatto un buon lavoro di prevenzione. Se andiamo a confrontare i dati di furti e rapine con il 2019 registriamo cali netti. Ora ci attiveremo per servizi e controlli in alcuni settori che potranno ripartire con forza e che possono essere terreno fertile per la criminalità".

Tantissimi gli interventi dei carabinieri per la presenza in tutto il territorio delle caserme dell'Arma: 278mila le chiamate in un anno al 112, quasi 30mila gli interventi con 5.500 denunce e 500 arresti, un terzo per spaccio di droga. Quattro gli omicidi (due femminicidi), tre dei quali con fermo dei responsabili. Stabili i casi di maltrattamenti in famiglia, mentre aumentano gli atti persecutori.

"Un altro anno di grande impegno", ha aggiunto Totaro, "a garanzia della massima sicurezza per i cittadini anche semplicemente rispondendo a una richiesta di informazioni. Ma soprattutto un lavoro di prevenzione che ha dato i suoi frutti con i cali di furti e rapine".

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