Era affollatissima di fedeli provenienti da tutta la Sardegna, la chiesa del Santissimo Nome di Maria, nel rione La Palma a Cagliari, per la celebrazione della messa officiata dall’arcivescovo del capoluogo, monsignor Gisueppe Baturi, in occasione dei festeggiamenti per il ventennale della comunità filippina nell’Isola.
Giunti a Cagliari a partire dal 1994, ormai in tanti hanno cittadinanza italiana o anche figli nati in Sardegna, ma conservano come è normale un grande amore per il loro paese d’origine e l’attaccamento alle tradizioni.

Quest’oggi in tantissimi si sono voluti ritrovare nella chiesa del quartiere che si affaccia sullo stagno di Molentargius, una delle parrocchie di riferimento dell’intera comunità di fedeli filippini, vista la presenza negli anni di parroci o vice parroci arrivati dal grande arcipelago del Continente asiatico. Quella filippina è una delle comunità più numerose in Sardegna con almeno 2.500 immigrati che ci vivono e ci lavorano, in buona parte nel capoluogo e nell’area metropolitana di Cagliari.

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