Firmato un protocollo d'intesa, a Cagliari, tra la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello e Comando regionale Sardegna della Guardia di Finanza per il rafforzamento delle sinergie in essere nella lotta alla criminalità economica ed organizzata.

Il patto è stato siglato dal procuratore generale, Luigi Patronaggio, e dal comandante regionale delle Fiamme Gialle, Gen. Div. Gioacchino Angeloni.

L'intesa, che consolida l'azione di contrasto alla criminalità nell'area distrettuale, "conferma - si legge in una nota - il preminente ruolo di polizia economico-finanziaria rivestito nel medesimo ambito dalla Guardia di Finanza, valorizzando le sue prerogative nello sviluppo degli accertamenti di natura patrimoniale".

Il protocollo prevede, tra l'altro, l'istituzione di un tavolo tecnico, che curerà lo screening operativo delle posizioni suscettibili di approfondimento, potenzialmente destinatarie di proposta di confisca di beni. Il tavolo curerà l'analisi delle sentenze passate in giudicato e dei provvedimenti emessi dal giudice dell'esecuzione, in ordine ai quali il Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria Cagliari svolgerà una mirata attività di approfondimento a 360 gradi, "per ricostruire - in ipotesi di confisca, disposta ma non eseguita, solo parzialmente eseguita, ovvero di confisca non precedentemente disposta - il profilo patrimoniale del soggetto condannato, con specifico riferimento alla titolarità e/o la disponibilità, a qualsiasi titolo, anche per interposta persona o entità giuridica, di denaro, beni mobili (registrati e non), beni immobili o altre utilità”.

Potranno essere confiscati ed acquisiti dallo Stato i patrimoni illecitamente accumulati anche nei casi di dichiarata prescrizione dei reati e delle pene, nonché di patteggiamento anche se già trasmessi ad eredi. 

(Unioneonline/v.l.)

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