«Siamo qui per esprimere con molta forza un no alla logica della guerra. Di fronte all'invasione della Palestina da parte Israele, pensiamo sia doveroso difendere il diritto di un popolo a esistere: a Gaza si sta compiendo un massacro che va fermato. Questo conflitto in Medioriente, così come quello in Ucraina e in altre parti del mondo, sta portando a un riarmo pericolosissimo: non solo alimenta violenza e morte ma toglie risorse agli investimenti veri da fare sulla sanità, sulle politiche industriali e sul lavoro». Con questo lungo incipit Maurizio Landini ha presentato a Cagliari la doppia iniziativa della Cgil.

Il segretario è arrivato alla Fiera intorno alle 10 e da lì ha confermato la partecipazione alla manifestazione per Gaza che parte alle 14 verso il Consiglio regionale, dove una delegazione della Cgil sarà ricevuta dalla governatrice Alessandra Todde e dal presidente dell'Assemblea, Piero Comandini. Insieme a Landini ci saranno i vertici della sigla confederale sarda, a cominciare dal leader Fausto Durante che ha aperto l'assemblea alla Fiera, preparatoria alla seconda iniziativa del sindacato, ovvero lo sciopero del 25 ottobre.

«Apriamo - ha detto Durante - una nuova stagione di mobilitazione sociale». I contenuti li hanno spiegati sia Landini che lo stesso leader sardo: «Siamo impegnati nella scrittura di una serie di proposte da presentare al Governo perché vengano inserite nella nuova Legge nazionale di bilancio. Non è vero che in Italia cresce l'occupazione: ad aumentare è il lavoro degli over 50, segno che nel nostro Paese non si va in pensione». Durante ha poi chiesto impegni precisi alla Giunta Todde. Su tutto «è necessario un cambio di passo nella sanità: in Sardegna il diritto alla salute non è più garantito».

Landini ha poi toccato, tra le altre cose, anche il tema del consenso e dell’astensionismo. «Giorgia Meloni cresce nei sondaggi? Io sono abituato a ragionare sui dati reali, i sondaggi sono una cosa molto aleatoria, dipende chi li fa, quando li fai, dove li fai e se continuo a guardare i dati reali quello che vedo è che nel nostro Paese purtroppo la maggioranza è fatta di persone che a votare non ci vanno, quindi significa che c'è una maggioranza del Paese che non si sente rappresentata da nessuno e che chiede di poter avere voce». Ancora: «Oggi governa ha preso 12 milioni di voti, chi è all'opposizione tutti assieme 15. E ci sono 18 milioni di persone che a votare non ci sono andate. Trovo grave che chi ha la maggioranza in Parlamento ma non è la maggioranza di questo Paese stia usando questa maggioranza per cambiare la Costituzione, per cambiare qualsiasi diritto e pensa di usare questa maggioranza senza discutere e confrontarsi con nessuno. C'è il rischio di una svolta autoritaria, visto anche che stanno seguendo Trump, che stiamo diventando un po' una provincia dell'impero senza avere una nostra politica».

E poi il Fisco: «Se c'è un record è che sono aumentate le tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Il livello di tassazione del lavoro dipendente e dei pensionati non c'è in nessun'altra parte d'Europa». «Con i livelli di inflazione che ci sono stati, i lavoratori dipendenti e i pensionati dal 2022 al 2024 hanno pagato 24 miliardi di Irpef in più», ha affermato Landini. Aggiungendo: «Noi chiediamo che questi soldi, ovvero drenaggio fiscale, perché ha aumentato il lordo ma non il netto, devono tornare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati».

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