La Regione: stop alle bici sulla Sella del Diavolo e sul promontorio di Sant’Elia
Il passaggio «favorisce fenomeni di dissesto e di erosione». Sulla mancata tutela dei colli cagliaritani era stata appena aperta un’inchiesta Ue: rischio procedura d’infrazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Stop alle bici sulla Sella del Diavolo e sul promontorio di Sant’Elia, a Cagliari. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta della presidente Alessandra Todde e dell’assessora all’Ambiente Rosanna Laconi.
Con il provvedimento adottato questa mattina è stata approvata la proposta di integrazione del decreto contenente le prescrizioni di massima e di polizia forestale (buone norme di uso del suolo).
I promontori cagliaritani sono «caratterizzati da fragili equilibri naturali», e «l'azione intensa dello sport di mountain bike e in particolare del downhill, ha favorito fenomeni di dissesto ed erosione». Per questo «sono vietati i transiti delle biciclette, incluse quelle a pedalata assistita», si legge in una nota.
Al divieto fanno eccezione i transiti consentiti, ai sensi del codice della strada, lungo la strada a fondo artificiale che conduce al Faro di Sant'Elia; il transito dei mezzi di servizio e di soccorso; il transito delle biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, lungo la pista che conduce dal Faro di Sant'Elia al Fortino di Sant'Ignazio.
È dei giorni scorsi la notizia dell’apertura di una procedura d’investigazione da parte della Commissione Europea – Direzione generale Ambiente sulla «scandalosa deliberata mancata attuazione dei piani di gestione delle Zsc/Sic “Torre del Poetto” e “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” sulla Sella del Diavolo», come aveva denunciato il Gruppo di intervento giuridico di Stefano Deliperi. Si rischiava l’apertura di una procedura di infrazione. Ora la Regione corre ai ripari.
Enrico Fresu