“Abbiamo sempre invitato anche come atto di responsabilità gli operatori alla vaccinazione, ritenendola l'unica alternativa alla sconfitta di questo terribile virus. Troviamo però assurdo che infermieri e OSS sani e idonei vengano sospesi senza ricercare delle soluzioni alternative, e ricercare soprattutto le motivazioni che hanno impedito la vaccinazione”.

Così Gianfranco Angioni, Responsabile regionale USB Sanità nonché uno dei primi Oss vaccinati a dicembre al Brotzu.

“La procedura della sospensione a nostro avviso è stata eseguita in difformità della norma – prosegue - la sospensione senza retribuzione deve essere portata avanti come ultima istanza, considerato che gli operatori sanitari possono essere adibiti allo svolgimento di altre mansioni non a contatto con i pazienti e, in secondo luogo, possono essere messi in ferie forzate”.

Secondo Angioni la norma non lascia, dunque, ambiti di manovra. C’è poi il tema di come gli operatori hanno ricevuto la comunicazione, e cioè “attraverso una mail aziendale”, episodio che riteniamo inaccettabile”, prosegue ancora Angioni.

"Questa prassi cosi repentina aggrava le già precarie dinamiche organizzative dei reparti, con evidenti ripercussioni sugli ambiti assistenziali”, l’accusa.
“L'amministrazione adesso procede con autorizzazione di prestazioni aggiuntive e straordinario, ma certamente la monetizzazione non potrà ripagare il grande sacrificio degli operatori sempre più stremati da carichi di lavoro sempre più gravosi. Abbiamo chiesto all'amministrazione un incontro urgente – la conclusione – al fine di poter ricercare delle soluzioni allo scopo di ricollocare questi lavoratori in ambiti funzionali alle esigenze aziendali”.

(Unioneonline/v.l.)

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