Non è giunta inaspettata l’assoluzione dei quattro generali dell’esercito italiano sotto inchiesta per disastro ambientale a Teulada. Ma tra i militanti di A Foras, in presidio di fronte al Palazzo di giustizia in attesa della sentenza, si è comunque diffusa l’indignazione non appena è trapelata la notizia. 

«Lo Stato difficilmente condanna se stesso, ma chi è stato imputato di disastro ambientale per noi sarà sempre colpevole», dichiara la militante Elena Argiolas. «Quello che rimane è la verità dei fatti: la penisola Delta dichiarata imbonificabile e tutte le persone che si sono ammalate e sono morte di tumore in prossimità dei poligoni di Teulada e Quirra». 

«Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti», lo slogan della protesta che ha visto partecipare diverse associazioni pacifiste e antimilitariste. Striscioni e contestazioni non sono bastati, ma, gridano in coro, «la lotta non si ferma». 

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