Il presidente Mario Carboni si è dimesso dall’associazione Chenabura – Sardos pro Israele.

In seguito alle «accuse riportate su L’Unione Sarda» scrive in un comunicato, ma ci eravamo limitati a riprendere un suo post in cui scriveva che Gaza «va rasa al suolo come la Berlino di Hitler». Un post pubblico, scritto da un personaggio pubblico su uno spazio virtuale pubblico come Facebook.

Un post, spiega Carboni, «scritto a mezzanotte dopo una conversazione privata» e «nato dalla forte tristezza che mi causa il pensiero degli ostaggi ancora in mano ad Hamas». Che «può essere giudicato eccessivo ma è nulla in paragone a quanto sentiamo ogni giorno nelle piazze italiane e sarde».

«I paragoni storici sono sempre riduttivi e azzardati, non auspico un’ulteriore distruzione di Gaza perché la guerra è una tragedia per i due popoli e ci stanno a cuore i diritti, la pace e la serenità di tutta la regione», continua Carboni, specificando che il post era «riduttivo di una domanda più vasta, ‘perché nessun gazawui ha aiutato la liberazione di un singolo ostaggio israeliano?’».

Ovviamente, precisa ancora, «sostenere che un popolo è colpevole nel suo intero è un grande errore, e proprio in questi giorni sentiamo sempre più le voci di dissenso di gazawui contro Hamas, e a loro va tutto il nostro sostegno».

«Un post scritto di fretta – continua Carboni – non può essere strumentalizzato per attaccare un’associazione culturale bipartisan dove si esprimono tutti i pensieri politici, anche quelli pacifisti». Quindi annuncia: «Ho rassegnato le dimissioni dal direttivo per non nuocere all’associazione».

Dimissioni respinte dall’associazione, «solidale» con il suo presidente «sotto attacco per un post privato scritto sulla sua pagina personale di Facebook». Mario Carboni «ha diretto l’associazione in modo encomiabile in questi anni, permettendo la rinascita della comunità ebraica in Sardegna e la riscoperta delle radici ebraiche del popolo sardo».

Noi «non vogliamo che Gaza venga rasa al suolo, auspichiamo la pace con la liberazione degli ostaggi e la creazione di due popoli. Strumentalizzare un post scritto in fretta ci sembra un atto politico che nasce da un profondo antisemitismo».

(Unioneonline)

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