Numerose sono state le attività in questi mesi da parte della Guardia di finanza per verificare la legittima percezione del Reddito di cittadinanza. E 69 sono risultate le persone che hanno indebitamente goduto del beneficio per un totale di 476.800 euro.

Il metodo utilizzato per gli accertamenti è stato quello del confronto tra le autodichiarazioni presentate e le informazioni relativi agli stati di famiglia. 

Le posizioni irregolari sono state riscontrate Cagliari, Quartu Sant’Elena, Siliqua, Samassi, Capoterra, Carbonia, Gonnesa, Villamar, Iglesias, Muravera e Ussaramanna).

In due circostanze, la causa dell’illegittima fruizione del beneficio è stata rappresentata dalla mancanza del requisito della cittadinanza (la norma prevede che il richiedente sia residente in Italia da almeno 10 anni e che lo sia continuativamente negli ultimi due anni) ; in 11 casi, invece, l’irregolarità è stata legata all’omissione, nella dichiarazione sostitutiva unica, di informazioni reddituali rilevanti - come redditi percepiti e disponibilità immobiliari - le quali, se correttamente indicate, avrebbero posto i richiedenti al di fuori dei limiti previsti per l’ammissione al Reddito di cittadinanza.

In un'altra occasione, il percettore non ha indicato la presenza di un convivente, circostanza che, se dichiarata, avrebbe diminuito automaticamente il coefficiente di calcolo per l’accesso alla forma di welfare.

Altre situazioni di irregolarità sono emerse dalle posizioni di soggetti ospiti delle RSA.

In particolare, 24 di queste hanno omesso di indicare nella domanda di accesso al reddito di cittadinanza la permanenza presso la struttura: di questi, 14 non hanno segnalato il ricovero di un appartenente al proprio nucleo familiare: 1 è risultato essere il tutore del ricoverato mentre i restanti 9 sono risultati essi stessi residenti delle strutture.

Altre 23 posizioni hanno riguardato invece soggetti che hanno omesso di comunicare, a seguito di approvazione della domanda, l'intervenuto soggiorno presso una struttura residenziale: 15  non hanno comunicato la variazione riguardo un appartenente al proprio nucleo familiare, mentre gli altri 8 erano gli stessi ospiti della struttura.

Infine, sono stati riscontrati cinque percettori che erano coniugando ma non lo avevano indicato nella DSU, risultando quindi gli unici componenti del proprio nucleo familiare.

Tutte le 69 persone sono state denunciate e segnalate all’Inps.

(Unioneonline/s.s.)

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