Covid, in Sardegna ricoveri stabili in intensive e reparti ordinari. Temussi (Ats): “L’80% della pressione è nel sud dell’Isola”
Dati invariati rispetto a ieri, ma non è ancora scongiurata la “zona gialla”
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Restano stabili, anche se sui livelli massimi, i dati delle terapie intensive e della aree medica in Sardegna.
L’Isola mantiene infatti il dato del 9% di occupazione per le intensive (poco sotto soglia) e del 10% per i reparti.
Si mantiene alto anche il numero dei casi per 100mila abitanti, 147,9 tra il 9 e il 15 agosto e 55,9 (oltre la soglia dei 50 casi che delimita la fascia bianca) tra il 16 e il 18 agosto, e dunque non è ancora scongiurato il passaggio in “zona gialla”. Il faro principale resta però puntato sui ricoveri: "Il problema della pressione dei ricoverati nei reparti è concentrato per l'80% nel sud Sardegna - spiega il commissario straordinario Aresa-Ats Massimo Temussi - mentre è meno evidente nel nord dell'Isola dove è operativo attualmente un unico Dea di secondo livello al SS. Annunziata di Sassari e un reparto di degenza ordinaria al Mater Olbia con 20 posti più fino a 8 posti attivabili in terapia intensiva".
IN ITALIA – Nel Paese resta stabile la situazione anche in Sicilia, altra regione osservata speciale per il “cambio fascia”, dove secondo i dati Agenas di oggi e riferiti a ieri resta al 10 % il tasso di occupazione delle terapie intensive - livello massimo previsto dai nuovi parametri – e al 17% per l'area medica (oltre la soglia del 15%).
Balza al 15% nelle aree mediche la Calabria con un +1%, mentre scende la Basilicata dell'1% al 9%. In rialzo del 3% invece le intensive in Abruzzo che arrivano al 6%.
(Unioneonline/v.l.)