Non accusa nessuno. Vorrebbe solo capire cosa è successo a suo figlio Gianluca, affetto da un disturbo mentale fin dalla nascita e morto a 44 anni il 29 dicembre dello scorso anno.

Umberto Piras, settantenne cagliaritano, ha seppellito il primogenito poco più di un mese fa ma da quel giorno non si dà pace.

"Gianluca era un ragazzo che amava il calcio, tifava la Juventus e faceva dei lavoretti insieme ai ragazzi dell'associazione che frequentava da sempre. Il 17 dicembre ha iniziato a stare male e dopo un ricovero di tre giorni nel reparto di Medicina dell'ospedale di Is Mirrionis lo hanno rimandato a casa. Ma il 29 dicembre ha avuto un nuovo crollo. Era debole. Mia nuora gli ha misurato la glicemia ed era bassissima. Temo che con gli anni sia sopraggiunto il diabete e che sia stato questo a ucciderlo. Nel certificato di morte hanno scritto che se l'è portato via un infarto".

Il pensionato vorrebbe incontrare i medici che hanno accudito suo figlio nelle ultime ore e trovare nella loro spiegazione il conforto che finora non è riuscito ad avere.
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