Non lo ha scritto nel libro che promuove in queste settimane nel corso di un frenetico tour nazionale, ma Cateno De Luca con il suo “Sud chiama Nord” continua a osservare con curiosità il paesaggio della politica sarda con l’intenzione di presentare, sicuramente alle prossime Europee,  una lista con un suo simbolo. «Ci stiamo preparando in vista di un impegno diretto anche nella vostra Isola. Siamo alla finestra. Anche in Sardegna, come in Sicilia, vogliamo mettere radici per far valere le ragioni dell’autonomia di fronte al centralismo di Roma. Alle regionali sarà difficile, ma per le successive europee stiamo lavorando per presentare una lista con una forte impronta autonomista. Ma è assurdo che la Sardegna non possa eleggere i suoi europarlamentari in un collegio autonomo. L’attuale situazione è un grave danno per  i sardi che si ritrovano senza eletti, a differenza della mia Sicilia che ne ha otto. È un’ingiustizia perché non viene garantita una rappresentanza a un territorio che deve essere messo nelle condizioni di portare in modo efficace le sue legittime istanze a Bruxelles e Strasburgo». Note politiche inserite nell’incontro che si è svolto ieri sera nella sala Giorgio Pisano de L’Unione Sarda in cui De Luca, leader del movimento “Sud chiama  Nord” e sindaco di Taormina, ma in passato primo cittadino anche a Messina e a Fiumedinisi (il suo paese d’origine), ha presentato  “Non tutto è successo!” (pubblicato da Piemme). Sollecitato dal moderatore Franco Cuccureddu, già sindaco di Castelsardo e fondatore del neonato “Orizzonte Comune”,  ha ripercorso, attraverso il volume, la sua vita.

La politica

La storia di un giovane che ce l’ha fatta. Un libro sui momenti vissuti, tra politica, passioni e affetti familiari, e sul futuro, una pagina ancora da scrivere e da scoprire.   «Sono figlio di un muratore e di una coltivatrice diretta. Ho cominciato a lavorare presto, da ragazzo, per mantenermi agli studi. Ho fatto il muratore, il barista, l’inserviente sempre con l’obbiettivo di fare politica con le mani libere. Sino a creare, questo è il presente, un movimento autonomista che è la prima forza in Sicilia»

La presentazione del libro nella sala "Giorgio Pisano" a L'Unione Sarda
La presentazione del libro nella sala "Giorgio Pisano" a L'Unione Sarda
La presentazione del libro nella sala "Giorgio Pisano" a L'Unione Sarda

Nessun rimpianto: «Sono una persona che odia i rimpianti. Quasi mai mi è successo di dover rimpiangere qualcosa che non ho fatto. Affronto le scelte con decisione,  a muso duro, con la consapevolezza che, in caso di errore, sia necessario ripartire con rinnovata energia. È il mio carattere. Bisogna osare sempre per mettersi alla prova, per verificare quanto siano realizzabili sogni e aspirazioni. È uno slancio utile, una corsa che aiuta a raggiungere obbiettivi anche inattesi, ma che vengono conquistati grazie alla tenacia e alla forza di volontà. Ai giovani dico, in base alla mia esperienza, che i risultati non si ottengono con le scorciatoie.  Il successo non è mai una strada spianata ma un traguardo che richiede sacrifici». 

“Scateno”

Viene considerato un “Gian Burrasca” e non  respinge al mittente la definizione: «Mi chiamano anche “Scateno”. Nelle stanze del Palazzo mi piace muovermi come un elefante in una cristalleria. Penso sia la base dei miei consensi elettorali. Nelle mie molteplici esperienze amministrative ho attraversato realtà diverse: dal paese di mille abitanti, il mio Fiumedinisi, un borgo montano, sino a una città metropolitana come Messina con 250mila abitanti. In ogni comune ho creato una squadra che, anche senza di me, va avanti lungo la strada che è stata tracciata. Qualcosa resta, il lavoro intrapreso non si interrompe». Il grande sogno, che non è segreto, è quello di fare il presidente della Regione Sicilia: «Ho sfiorato quel traguardo, ci sono arrivato vicino il 25 settembre del 2022 con la forza della mia lista. Alla prossima tornata elettorale sono convinto di riuscirci». È il tema dell’ultimo capitolo del libro dedicato a quello che deve ancora succedere nella vita di Cateno De Luca. Una storia ancora da scrivere.

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