È stato strangolato, dopo una violenta lite. Il corpo di Paolo Zedda, cagliaritano di 66 anni, professore di musica, è stato trovato mercoledì notte nella sua casa di Pouliguen, una località turistica della Loira Atlantica, in Bretagna.

L'annuncio

La notizia e una prima ricostruzione dell'omicidio sono state diffuse dai media locali, ma senza il nome della vittima. Ieri su Facebook, un amico ha scritto: «Paolo è stato vittima di un'aggressione criminale nel suo appartamento delle vacanze, dove si riposava. L'autore di questo crimine è stato arrestato e ha riconosciuto quello che ha fatto. Sarà giudicato nei prossimi mesi. La data dei funerali sarà comunicata presto».

La vicenda

I siti Presse Ocean e Ouest France spiegano che il cadavere di un residente di Pouliguen, di 66 anni, è stato trovato mercoledì notte nella sua abitazione, chiusa a chiave. L'uomo è stato strangolato. Il giorno dopo a Parigi è stato fermato un sospetto di 34 anni, che poi ha confessato. La vittima è stata sottoposta a un'autopsia: il medico legale ha stabilito che la morte è dovuta a strangolamento, ma ha registrato anche diverse lesioni sul cranio e in più parti del corpo.

Le origini

Paolo Zedda, originario di una famiglia di musicisti sardi (così è scritto sul suo lungo e prestigioso curriculum) era andato in pensione da un mese. Viveva da tempo in Francia, era insegnante di dizione lirica italiana al Conservatorio di Parigi.

Gli investigatori hanno scoperto che il suo telefono e le sue carte di credito erano stati rubati. È stato grazie al cellulare, rintracciato con la geolocalizzazione, che la polizia è riuscita a risalire al presunto colpevole, nella capitale francese. Il giovane, che inizialmente ha fornito una falsa identità, ha 34 anni ed è originario dalla Repubblica Dominicana. È stato trovato in possesso del telefono rubato, non avrebbe precedenti penali.

L'incontro

Durante l'interrogatorio, il presunto assassino ha affermato di essere stato invitato da Paolo Zedda nella sua casa, si erano conosciuti di recente. Dapprima ha negato di avergli fatto del male, poi messo alle strette ha ammesso di averlo strangolato dopo un'accesa discussione, i cui motivi rimangono confusi. Sabato sera il dominicano è stato incriminato per omicidio e furto dalle autorità di Nantes.

Il dolore

Su Facebook, l'amico della vittima ha scritto: «È con un dolore profondo che devo annunciare la triste notizia della morte di Paolo Zedda. La vita ci ha fatto il dono di questi meravigliosi anni passati insieme. Ringrazio tutti gli amici e i parenti, in queste ore per me così terribili, per aver manifestato la loro calorosa vicinanza al telefono, da whatsapp e Facebook. Li prego di scusarmi se non sono riuscito a rispondere a tutti e se non riesco a farlo in fretta, ma in questi istanti mi sento devastato e il dolore è troppo forte. Ora spetta a me tenere informati circa la data, il luogo e l'orario del funerale. Paolo sarebbe stato profondamente felice dell'affetto e dell'amore che gli regalate. Vi ringrazio con tutto il mio cuore e vi abbraccio a suo nome».

Cristina Cossu

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