«Stiamo cercando di restare in piedi in ogni modo, nonostante questo cantiere. Da sette anni sempre pagato il suolo pubblico, anche profumatamente, ma ora ci sono le transenne e con i lavori abbiamo dovuto chiudere a pranzo anche per la polvere. Per sopravvivere abbiamo messo tre tavolini in più e ora rischiamo una multa che ci potrebbe tagliare le gambe. Chiediamo solo un po’ di flessibilità, vista la situazione». Marco Mameli, per tutti “Zio Lino”, è il titolare del locale Su Spuntinu di via Dante (aperto il 12 novembre 2016), l’altra sera ispezionato dagli agenti della Polizia Municipale che hanno ravvisato un’occupazione rispettosa del suolo pubblico. L’attività rischia una sanzione di alcune migliaia di euro, ma ancora non si sa quanto.

L’ispezione

«Hanno distrutto il marciapiede», chiarisce il titolare, che è anche un personaggio “social” forte dei suoi oltre 20 mila follower su Instagram, «dunque siamo in un cantiere permanente da circa due mesi. Siccome il fatturato è calato nettamente, di circa il 50% rispetto allo scorso anno, ho aggiunto questi tre tavolini. Noi a giugno, luglio e agosto facciamo il fatturato che ci consente di sopravvivere nel resto dell’anno e quest’anno siamo molto sotto e abbiamo 4 buste paga e 4 famiglie che vivono di questo lavoro». 

Il titolare di Su Spuntinu
Il titolare di Su Spuntinu
Il titolare di Su Spuntinu

Nonostante i lavori al marciapiede, il locale continua l’attività solo a cena, cerando di sopravvivere, visto che a pranzo ha dovuto chiudere anche per la polvere. «I vigili sono venuti a multarci», sottolinea Mameli, «c’è chi ci accusa di bloccare il passaggio, ma noi stiamo solo cercando di salvarci e non chiudere. Altri, con questi lavori, avrebbero già chiuso, invece noi stiamo tenendo duro, grazie ai nostri clienti fissi, perché con il cantiere nessun turista arriva sin qui».

L’appello al sindaco

Grazie a Istagram, Zio Lino ha reso pubblico l’intervento dei vigili urbani e poi si è messo in contatto col sindaco Paolo Truzzu. «Io ti capisco», gli ha scritto il primo cittadino, «ma tu devi capire noi. Siamo bombardati da richieste di controllo da parte dei residenti. A vedere il video, inoltre, il passaggio era molto stretto e pericoloso per gli stessi pedoni. Avevi l’autorizzazione? Quando i lavori saranno finiti avrete anche gli spazi per i tavolini all’esterno. In realtà l’intervento di riqualificazione è stato fatto pensando anche ai commercianti». Ma Marco Mameli, definendosi un «commerciante stremato», ribadisce la condizioni di difficoltà del suo locale e degli altri, coinvolti dai lavori lungo la via Dante. «Quest’anno, in piena stagione, ci siamo ritrovati con questo cantiere che ci ha fatto perdere nettamente il fatturato e ci ha messo in seria difficoltà», ripete, «per salvarmi, oltre al suolo che già pago profumatamente, ho aggiunto tre tavolini in più. Sono arrivati subito i vigili. Sono contento che, con grinta lei abbia messo in moto la città per migliorarla e non sto chiedendo aiuti, l’unica cosa che sogno è che cerchiate di essere poco poco più morbidi e tolleranti commercianti che hanno sempre pagato le tasse. Quando arriverà la multa, sarà così salata da metterci ancora più in difficoltà di quanto siamo».

Sono già una trentina le sanzioni distribuite, dall’inizio dell’anno, dagli agenti della Polizia Municipale per l’eccessiva occupazione del suolo pubblico tra i locali di piazza San Domenico, piazza Jenne e via Torino: alle attività è poi arrivata, dal Comune, la sospensione dell'autorizzazione a tenere i tavoli all’aperto. In molti casi, però, le attività non avevano nemmeno l’attenuante del cantiere.

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