NurSind, il sindacato degli infermieri, è sul piede di guerra: stamattina una rappresentanza ha manifestato davanti al palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per rivendicare i diritti dei professionisti della sanità.  

"La carenza di personale, la stanchezza degli infermieri che lavorano con turni massacranti e non retribuiti il giusto - ha detto Fausta Pileri, sassarese e vicecordinatrice regionale del sindacato e rappresentante nazionale - ha pesanti ripercussioni sui pazienti. Non dimentichiamo che la tutela della salute è un diritto di tutti noi”.

Sono tanti e diversi i temi che il sindacato mette sul tavolo, ricordando anche che più volte ha richiamato l’attenzione delle istituzioni proclamando lo stato di agitazione del personale del comparto sanità del settore pubblico, dando così un segno tangibile di dissenso, annunciando pure uno sciopero generale.

"Nonostante avessimo messo da parte le nostre azioni rivendicative a favore della coesione per arginare il periodo critico - hanno sottolineato Fausta Pileri e Fabrizio Anedda - sebbene ogni nostra iniziativa fosse rivolta a favorire l’impegno di tutti i professionisti infermieri attraverso un fronte comune, ci siamo ritrovati a essere ignorati e schivati dalle istituzioni regionali, che si rifiutano di convocare il maggior sindacato di categoria infermieristica dell’isola, nonché il primo sindacato sardo nel comparto sanità, per poter discutere questioni di rilievo. E, sia chiaro, non solo di natura contrattuale, come ad esempio la giusta distribuzione degli incentivi governativi inerenti il Covid 19 o la mobilità del personale conseguente all’applicazione della riforma, ma anche la molteplicità di questioni ribadite a oltranza agli organi istituzionali".

Francesca Melis 

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