Cagliari, il dramma di una madre di 4 figli: "La mia faccia su un sito di incontri"
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Scoprire per caso che qualcuno ha rubato una tua foto da Facebook per usarla impunemente su Badoo, uno dei più noti siti di incontri per uomini e donne single.
È quello che è capitato a Gianna Melis, titolare di un salone di bellezza a Cagliari, nonché consulente d'immagine e presentatrice di eventi musicali.
Una spiacevole sorpresa. Di più: "un'umiliazione", per una professionista conosciuta e apprezzata, oltretutto madre di 4 figli e già provata da un evento difficile da dimenticare: il naufragio della Costa Concordia.
"Ero su quella nave e sono scampata. Ora mi tocca questo. La vita è davvero piena di brutti imprevisti", spiega amareggiata a L'UnioneSarda.it, che l'ha raggiunta al telefono.
Poi il racconto dell'accaduto: "Qualche sera fa mi è arrivata una segnalazione da parte di un conoscente, che mi chiedeva come mai una persona come me avesse fatto un iscrizione a Badoo, il sito di incontri. Io sono rimasta senza parole".
E, dopo essere cascata dalla nuvole, Gianna ha chiesto spiegazioni. E allora le è stata mostrata l'immagine del profilo di una fantomatica "Sonia 37".
"Si tratta di una foto scattata un mese fa nel corso di un evento. Qualcuno me l'ha rubata. E ora questa cosa mi sta creando non pochi problemi di reputazione".
Così Gianna si è rivolta alla polizia postale.
"Ma mi hanno detto che il sito è basato all'estero, quindi non possono fare nulla se non interviene la magistratura. Dunque, d'accordo con il mio avvocato, domattina andrò a sporgere denuncia in Procura, affinché chi di dovere intervenga".
"Mi sento umiliata e ferita", aggiunge Gianna. "Ma soprattutto mi chiedo come è possibile che con tante leggi che tutelano la privacy questi ladri di identità possano mettere a rischio l'immagine e la serenità di una persona rispettabile".
Per il momento, dunque, Gianna incassa il colpo. Nell'attesa che chi di dovere intervenga e rimetta le cose a posto.
"Mi auguro che il responsabile o la responsabile di tutto questo possa essere smascherato e paghi penalmente per i danni che sta causando alla mia persona sia a livello professionale che famigliare".
Luigi Barnaba Frigoli
(Unioneonline)