«Siamo qui per cambiare la legge finanziaria». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, stamattina a Cagliari insieme al segretario organizzativo nazionale della Uil, Emanuele Ronzoni, per manifestare contro la legge di bilancio del Governo Meloni e contestare la precettazione del ministro Salvini.

«Abbiamo impugnato con la Uil il provvedimento di precettazione perché è un fatto autoritario e antidemocratico – ha poi ancora aggiunto Landini – non è mai successo nella storia democratica di questo Paese che un governo pensi di poter ledere il diritto di sciopero, che non è delle organizzazioni sindacali ma delle singole persone, attaccarlo vuol dire limitare la libertà delle persone».

Già dalla mattina presto piazzale Trento ha iniziato a tingersi di rosso e di azzurro con le bandiere dei Cgil e Uil che hanno proclamato lo sciopero generale e chiamato a raccolta i sardi.

«La Sardegna ha tante ragioni in più per scioperare - ha detto il segretario della Cgil sarda Fausto Durante -. Siamo qui per far cambiare le manovra del Governo che nulla far per superare la grande emergenza che sta vivendo il Paese. Ma la Sardegna è anche in piazza per rimarcare il diritto di sciopero e far sì che il mondo del lavoro sia adeguatamente considerato».

Il concetto lo ribadisce la numero uno di Uil Sardegna Francesca Ticca: «C’è una de-industrializzazione evidentissima e questo blocca la nostra idea di sviluppo. Non si può parlare di politiche attive per il lavoro, di ripresa economica reale e contenta se non riparte il sistema industriale».

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