Ai due dirigenti finiti sotto indagine per la morte della piccola Sofia Saddi, avvenuta il 21 ottobre 2016, schiacciata tra gli scaffali dell'ingrosso Metro di Elmas, sono state contestate gravi violazioni nelle norme di sicurezza.

Questa l'accusa del pubblico ministero della Procura di Cagliari che ha chiesto così il rinvio a giudizio per Maurizio Casalotto Cossu, 58 anni di Milano, e Fortunato Stochino, 48 anni di Cagliari, rispettivamente amministratore della Metro e direttore e dirigente del punto vendita di Elmas.

Andranno a processo per omicidio colposo e l'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 10 aprile dal gup presso il Tribunale di Cagliari.

In particolare, secondo l'accusa, non avrebbero adottato la misure necessarie affinché la scaffalatura fosse installata e utilizzata secondo le istruzioni d'uso.

Non avrebbero inoltre fornito agli addetti al caricamento della merce le disposizioni sulle corrette procedure da osservare.

La bimba, di non ancora due anni, si trovava con i genitori nel supermercato sul passeggino spinto dalla mamma, incinta all'ottavo mese.

All'improvviso un carico con 36 confezioni di cartoni per pizza, del peso di 350 chilogrammi, sistemato su un pallet all'ultimo piano della scaffalatura, a quattro metri d'altezza, si è ribaltato a terra investendola e schiacciandola, sotto gli occhi dei genitori disperati.

La Procura di Cagliari aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, inizialmente contro ignoti, poi a carico della magazziniera che aveva sistemato l'imballaggio, la cui posizione è stata stralciata, e infine nei confronti delle due figure di vertice dell'azienda.

I genitori hanno appreso la notizia dai loro avvocati, dello Studio 3A di Cagliari, "con la consueta compostezza", riferiscono, perché "non cercano vendetta ma solo giustizia".

(Unioneonline/m.c.)

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