Nel weekend, poco dopo le sette di sera, la Marina diventa molesta e senza freni: una bolgia di adolescenti fatta di risse in stile Fight club, grida, bestemmie, malori, vomito, urina, bottiglie di vodka, di birra e bicchieri abbandonati dappertutto.

L’alcol scorre a fiumi, l’odore di marijuana è fortissimo e le centinaia di ragazzine e ragazzini barcollano già. Ma non mollano. Anzi. Rilanciano fino a notte fonda, finché la scena non se la prendono quelli più adulti. Che seguono lo stesso copione: alcol, risse, urla.

Sabato sera: una ragazzina di 14 anni ha appena incontrato una giovane mamma in bicicletta (con la figlia) che per farsi largo tra la fiumana di giovani, accidentalmente, le pesta un piede. Un commento di troppo, l’alcol in corpo a fare da detonatore, e subito volano calci, schiaffi e anche capelli, che l’una tenta di strappare all’altra. Con un gruppo di una ventina di altri giovanissimi a incitare. 

Quattordicenni che bevono diversi drink ogni sera, eppure in tutti i locali giurano: «Non serviamo i minorenni». Con tutto quell’alcol in corpo basta poco per accendere una rissa.

Tutti i dettagli nell’articolo di Mauro Madeddu su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

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