Per ora non è la campagna di riarmo suggerita da Bruxelles a intimorire i sardi. Ma l’Isola è circondata. Anche nei piccoli centri – agricoli o costieri poco rileva – sono le pale eoliche, piloni alti in media tra 200 e 300 metri, i nuovi nemici da fronteggiare, in un conflitto silenzioso, senza regole e senza la possibilità di una difesa adeguata. Insomma, in una partita giocata sul filo dell’etica, la Sardegna è la vittima sacrificale e i magnati dell’energia sono i razziatori di cielo, terra e mare.

A proposito di grossi interventi: ieri a Roma, al ministero dell’Ambiente, si è tenuta la conferenza di servizi per la definizione delle procedure autorizzative legate a Nurax, uno dei quattro maxi parchi eolici off shore che dovrebbero sorgere nello specchio d’acqua tra Siniscola e La Maddalena, passando per Olbia e la Costa Smeralda.

Dalla Capitale – come informa il sindaco di Olbia Settimo Nizzi – nulla ancora trapela in merito al possibile via libera all’imperioso progetto che, tuttavia, sull’economia della Sardegna avrà ricadute davvero esigue.

Tutti i dettagli nell’articolo di Lorenzo Piras su L’Unione Sarda, in edicola e sull’app.

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