Assalto eolico, il Consiglio regionale decide sul futuro del paesaggio
La moratoria in Aula. Forse il via libera già oggi ma senza i voti della minoranzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La moratoria che vieta la realizzazione di nuovi impianti da rinnovabili per 18 mesi dovrebbe essere approvata oggi se sarà rispettato l'accordo siglato nell'ultima conferenza dei capigruppo. Difficilmente però si realizzerà il sogno della maggioranza di portare a casa il ddl col voto favorevole delle opposizioni. Che, bene andando, si asterranno e non senza distinguo di chi non ci pensa proprio a dire sì.
Fuori dal palazzo, i comitati contro la speculazione energetica restano in pressing. Per i portavoce del coordinamento bisognava intervenire sulle autorizzazioni più che sulla realizzazione di nuovi impianti. Inoltre, resta la convinzione che l'obiettivo assegnato alla Sardegna di produrre 6.2 gigawatt di energia rinnovabile entro il 2030 sia «un'enormità».
All'interno del centrodestra la posizioni sul ddl della Giunta sono diverse.
Stamattina si esamina l'emendamento di Stefano Tunis che non passerà. Di repowering, si apprende da fonti del Campo largo, si riparlerà probabilmente quando si provvederà a fare la legge in applicazione del decreto Aree idonee. Sembra anche, comunque, che il consigliere di Sardegna al centro 20Venti non abbia rinunciato del tutto a sperare in un via libera. Diverso il caso dell'idrogeno verde: in questo caso la chiusura della maggioranza è netta. Delle proposte di modifica di FdI, passerà quella sull'agrivoltaico. La maggioranza casserà invece un correttivo al quale tiene molto il capogruppo Paolo Truzzu. Quello per cui «gli impianti autorizzati, ma non realizzati alla data di entrata in vigore della legge, devono essere assoggettati a verifica di compatibilità urbanistica».
Roberto Murgia
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