Ardara, il killer deciso a fare una strageEra ossessionato dalle prese in giro
Sebastiano Foe, il postino che in preda a un raptus assassino ha ucciso sulla porta di casa con una fucilata all'addome Antonio Soro, 21 anni, era ossessionato dalle prese in giro della vittima e di suo fratello, scampato all'agguato grazie all'intervento dei CarabinieriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Era ossessionato dalle prese in giro della vittima e del fratello, scampato miracolosamente all'agguato, Sebastiano Foe, noto Ciano, portalettere di 49 anni, in servizio alle Poste di Sassari, ma residente ad Ardara, dove era stato consigliere e assessore comunale per sei anni.
L'uomo, candidato alle elezioni regionali sarde nel 2009 nelle liste dell'Udc, era considerato da tutti una persona mite e tranquilla. Ieri sera però, dopo l'ennesima battuta da parte dei fratelli Antonio e Domenico Soro, incontrati in un circolo privato del paese, ha perso la testa. Il postino con un passato da politico ha fatto fuoco con un fucile da caccia contro Antonio Soro, uccidendolo sull'uscio di casa. La vittima, un allevatore di 23 anni, non ha avuto scampo. Suo fratello Domenico, 30 anni, anche lui allevatore, è riuscito a mettersi in salvo fuggendo e nascondendosi nelle stradine buie del paese.
L'omicidio è avvenuto poco dopo le 23 in via Comita 2, davanti alla casa dei fratelli Soro, a pochi passi dal Municipio, in pieno centro. Sebastiano Foe è stato bloccato e arrestato pochi minuti dopo. Per fermarlo i Carabinieri della Compagnia di Ozieri hanno dovuto sparare cinque colpi di pistola: quattro lo hanno raggiunto alle gambe e uno si è conficcato nel calcio del fucile da caccia che aveva in mano. I militari hanno aperto il fuoco dopo avergli più volte intimato di posare l'arma e di consegnarsi. In preda a un raptus di follia e di ira, Foe minacciava invece di uccidere anche il fratello della vittima. Solo a quel punto i Carabinieri hanno aperto il fuoco. Ferito lievemente alle gambe, l'uomo è stato disarmato e poi accompagnato all'ospedale di Ozieri, dove è tutt'ora piantonato in stato d'arresto. L'accusa per lui è di omicidio volontario.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Comando provinciale di Sassari, i fratelli Soro avrebbero trascorso la serata in un circolo del paese in compagnia di Foe: tutti avrebbero bevuto abbondantemente finendo per litigare, tanto che il gestore del locale li avrebbe costretti ad andarsene. I tre sarebbero poi andati a casa dei Soro e lì avrebbero continuato a bere alcolici. Fra i tre sarebbe nata una ennesima discussione, generata da una nuova presa in giro che l'ex assessore non avrebbe gradito. In un momento di ira Foe sarebbe quindi uscito dall'abitazione per farvi però ritorno poco dopo, imbracciando la doppietta. Dopo aver bussato con forza alla porta di via Comita con il calcio del fucile, il portalettere avrebbe atteso l'uscita di Antonio Soro e poi lo avrebbe colpito con una fucilata all'addome, da distanza ravvicinata. Subito dopo sarebbe scattata la caccia all'uomo per far fuori anche il fratello, forse vero obiettivo di Foe. L'arrivo dei Carabinieri, avvisati da alcuni cittadini, ha evitato che il postino portasse a termine il suo intento.