La Procura di Cagliari sarebbe alla ricerca di un piccolo tesoro. I soldi che Gian Franco Unida (65 anni, di Guspini) dal 2009 avrebbe ottenuto insieme all'ex socio Roberto Cabitza (58 anni, di Cagliari) da cinque diverse banche e dal Consorzio Fin per finanziare un caseificio (Antichi Sapori Gonnosfanadiga) di fatto inesistente, utile soltanto a sfornare fatture false. Denaro sparito. Circa due milioni di euro che secondo l'accusa erano gestiti soprattutto dall'imprenditore guspinese, utilizzati per mantenere un tenore di vita piuttosto elevato per se stesso e per la sua famiglia (fiammante auto fuoristrada suv in uso al figlio, persino un'amante del Kirzighistan sistemata in una casa presa in affitto a Capoterra) ma anche per investimenti con lo scopo di sottrarre denaro agli eventuali creditori e per la costruzione di un nuovo caseificio a Guspini (amministratore unico il figlio quarantenne Andrea Unida).

I BENI Gli inquirenti sono certi comunque che il grosso dei soldi ottenuti dalle banche attraverso la presentazione di fatture false per circa 2,6 milioni di euro, lo abbia gestito Gian Franco Unida. Attraverso società e prestanome, contratti più o meno fittizi, in parte tutti ancora da accertare.
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