L'alternanza scuola lavoro non funziona? No problem: le Camere di Commercio si candidano a fare da intermediarie tra studenti e imprese "garantendo - è la promessa del segretario generale dell'ente camerale di Cagliari Luca Camurri - la mappatura delle competenze e soprattutto la verifica della serietà dei percorsi formativi offerti".

I VOUCHER - Lo fanno proponendo, tra le altre cose, una serie di bandi con cui saranno concessi contributi economici (in forma di voucher) che variano dai 400 ai 600 euro alle micro, piccole e medie imprese che si rendono disponibili a ospitare gli studenti e insegnargli qualcosa che sia coerente con il tipo di studi intrapreso.

Dei 26 milioni stanziati a livello nazionale per il triennio 2017-2019, alla Sardegna andranno poco più di 405mila euro così distribuiti: Cagliari 54mila euro all'anno, Sassari 45mila, Nuoro 20mila (ma la Camera di Commercio barbaricina ne aggiungerà di tasca sua altri 80mila spalmati nel triennio) e Oristano 16.200.

"A Cagliari - spiega Camurri - contiamo di poter concedere tra i 90 e i 100 voucher ogni anno".

I bandi per i contributi sono stati presentati ieri in contemporanea nelle sedi delle quattro Camere di commercio sarde. E all'incontro hanno partecipato sia i rappresentanti delle varie associazioni di categoria sia docenti e dirigenti scolastici degli istituti dei territori.

IL REGISTRO - Requisito fondamentale per poter accedere alle agevolazioni è che le imprese siano iscritte al registro dell'alternanza, istituito a fine 2016, la cui gestione è stato affidato dalla legge sulla Buona Scuola proprio alle Camere di commercio.

Registro che purtroppo in Sardegna non è ancora decollato (a Cagliari si contano poco più di 20 iscritti, idem a Oristano), tanto che aziende e istituti scolastici sinora hanno stipulato convenzioni bilaterali, finite spesso nel mirino per la genericità e la scarsa utilità dei percorsi extra scolastici proposti ai ragazzi.

Il motivo? In molti casi i progetti formativi sembrano messi in piedi più per assolvere l'obbligo dell'alternanza introdotto dalla legge - 400 ore negli istituti tecnici e 200 nei licei nell'ultimo triennio - che per facilitare realmente l'incontro tra formazione e occupazione.

RUOLO DI GARANZIA - Insomma, se le "occasioni formative di alto e qualificato profilo" adatte a "stimolare la creatività" di cui parla la legge si riducono a fare fotocopie, pulire pavimenti o servire hot dog, è evidente che non si preparano i ragazzi al mondo del lavoro, ma piuttosto si apre la porta al loro sfruttamento.

"Ed è proprio per questo - spiega Camurri - che le Camere di commercio si candidano a gestire le esigenze dell'impresa e le esigenze del mondo della scuola facendo da "facilitatori" dell'incontro tra domanda e offerta di formazione e lavoro".

Chi si iscrive al registro dell'alternanza "ha infatti tutta una serie di strumenti in grado di ovviare a quanto di negativo stiamo vedendo in questi mesi - prosegue Camurri -, le Camere di commercio garantiscono innanzitutto la serietà dei percorsi, perché verificheremo con cura che le aziende rispettino i patti e che le competenze che i giovani devono sviluppare nella loro esperienza scolastica trovino il loro ideale incontro nelle esigenze delle imprese".

LA FORMAZIONE - L'ultimo aspetto riguarda la messa a disposizione di personale in grado di supportare gli imprenditori nella gestione del rapporto con le scuole.

"A livello nazionale - conclude Camurri - le Camere di commercio stanno formando oltre 500 tutor che metteremo a disposizione delle aziende iscritte nel registro".

Massimo Ledda

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