L’allarme di Confartigianato: «In Sardegna in arrivo una “glaciazione demografica” senza precedenti»
Presentato stamattina a Cagliari “Giovani, imprese e lavoro”, con dati preoccupantiNel video le parole di Riccardo Porta, presidente nazionale giovani imprenditori Confartigianato.
Un gelo demografico soffia sulla Sardegna. Nei prossimi vent’anni, l’Isola perderà quasi un terzo della sua forza lavoro. Secondo lo studio “Giovani, imprese e lavoro” di Confartigianato Imprese Sardegna, presentato stamattina a Cagliari, la popolazione lavorativa (20-64 anni) calerà di ben 277.000 unità, passando dagli attuali 922.000 a 645.000 nel 2044: una diminuzione del 30%. Un dato allarmante che prefigura una vera e propria emergenza socio-economica.
La situazione è ancora più critica tra i giovani. Il numero dei sardi tra i 15 e i 35 anni scenderà dagli attuali 287.000 a soli 208.000 nel 2044, con una perdita di quasi 80.000 giovani in vent’anni. Rispetto al 2004, quando i giovani erano 455.000, il calo sarà del 54,3%. Cagliari, che già oggi conta 76.000 giovani rispetto ai 199.000 di vent’anni fa, subirà un ulteriore crollo. Nuoro, Oristano e Sassari-Gallura seguiranno lo stesso destino.
Per Confartigianato, questa “glaciazione” non è solo un problema numerico: la Sardegna sola rischia di «svuotarsi di competenze e futuro». Ogni anno nascono circa 1.000 nuove imprese giovanili, ma non basta. Le 13.700 attività guidate da giovani rappresentano appena l’8% del totale delle aziende sarde. L’artigianato, settore chiave dell’economia locale, è in difficoltà: solo il 7,5% delle imprese è gestito da giovani artigiani. Inoltre, trovare personale under 35 è sempre più difficile: su 40 mila giovani richiesti dalle aziende, il 42% è introvabile.
Le implicazioni sono pesanti: il mismatch tra domanda e offerta di lavoro costa all’economia sarda 223 milioni di euro all’anno. Se non si inverte questa tendenza, il tessuto produttivo dell’isola rischia di spegnersi lentamente. Una Sardegna senza giovani rischia di essere un’isola senza futuro.