C’è anche la Sardegna nella delegazione di agricoltori in marcia verso Sanremo che stasera avrebbe voluto far sentire la propria voce, e quella della protesta dei trattori, dal palco più seguito d’Italia: quello dell’Ariston. A rappresentare l’Isola Fabio Pitzalis, di Guasila. Ma l’entusiasmo si scontra con una presa di posizione della Rai. Durante la presentazione della terza serata del festival l’azienda ha fatto sapere: «Abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere centinaia di mail di agricoltori che vogliono salire sul palco. La Rai porterà a conoscenza del grande pubblico i problemi e le richieste del mondo agricolo attraverso il loro comunicato. Adesso dobbiamo capire chi sono i rappresentati di questi agricoltori. Lo capirà la Prefettura, noi per parte nostra con Amadeus abbiamo dato la disponibilità a leggere il comunicato che ci arriverà».

Pitzalis, diretto nella città dei fiori, aveva detto: «Vogliamo rappresentare anche i problemi della nostra regione, ma da quello che per il momento trapela dai nostri contatti sul posto, quello mio e dei trattori che si stanno muovendo da Milano potrebbe essere un viaggio inutile. Non sembrano infatti intenzionati a farci salire sul palco».

E spunta anche il solito problema della continuità: «Da rimarcare che sono in viaggio da ieri tra aereo, treni e auto per arrivare a Sanremo - aggiunge Pitzalis - perché dalla Sardegna non ci sono voli per il resto d'Italia, oltre Roma e Milano». Un'odissea, dunque. L’arrivo del rappresentante sardo è atteso per le 17.

Nel frattempo a Cagliari va avanti il presidio al porto – che si scioglierà solo dopo aver sentito il coordinamento nazionale –, dopo la nona notte trascorsa davanti al molo Dogana. Un centinaio di agricoltori però sta lasciando momentaneamente il quartier generale: direzione Roma, per la manifestazione in programma per domani in piazza San Giovanni.

Partiranno domani mattina con il primo volo per la capitale: «Porteremo la voce e la protesta della nostra campagne con la nostra presenza e i nostri striscioni», spiega Roberto Congia, uno dei portavoce, «in attesa di risposte. Vogliamo quelle unite  afatti concreti: sarà una marcia in città a piedi, ma se non dovessimo avere dal ministero delle garanzie, il movimento è pronto a entrare nella Capitale anche con tutti i suoi trattori».

(Unioneonline/v.f.)

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