Cosa tiene unita l’Ucraina? Una domanda che risuona con urgenza nell’Europa di oggi e che, il 15 e 16 gennaio, sarà al centro di un convegno internazionale a Cagliari. Studiosi di fama mondiale si riuniranno nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria e alla Fondazione di Sardegna per esplorare le dinamiche storiche, culturali e identitarie di un paese che, negli ultimi anni, ha catturato l’attenzione globale per la sua straordinaria capacità di resistenza e coesione.

L’invasione russa del 2022 ha acceso i riflettori sull’Ucraina, mettendo in discussione letture semplificate che la descrivevano come una semplice “propaggine storica” della Russia. Al contrario, la resistenza del popolo ucraino ha dimostrato l’esistenza di un’identità forte e complessa, capace di superare divisioni linguistiche, etniche e religiose. Il convegno, intitolato “Cosa tiene unita l’Ucraina? Continuità e Cambiamento nella Storia e Cultura”, vuole rispondere a questa domanda, esplorando come fattori opposti, quali tradizione e innovazione, abbiano contribuito a plasmare la nazione.

Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, proporrà tre sessioni di studio che affronteranno temi chiave: dalla resistenza culturale alla memoria storica, passando per letteratura e linguistica, fino al ruolo delle trasformazioni sociali e istituzionali. Tra gli ospiti, studiosi di rilievo internazionale come Vitaly Chernetsky, Tatsiana Astrouskaya e Dirk Uffelmann. Spicca anche una lettura poetica della scrittrice ucraina Iryna Shuvalova, che offrirà una prospettiva artistica sul tema.

L’incontro, sostenuto dal progetto interdisciplinare “Constructing and Deconstructing: (Self-)Identity at the crossroads of Linguistics, Literature and Language Education”, finanziato dal programma NextGenerationEU, rappresenta un’occasione unica per riflettere su come l’Ucraina stia costruendo un’identità collettiva a partire da una storia complessa e talvolta frammentata.

© Riproduzione riservata