Il ricordo di Maria Bonaria di Gaetano nell'articolo di Michele Tatti, giornalista della redazione di Nuoro dell'Unione Sarda.

«Solo 1500 battute, come faccio?». Ha ripetuto questa domanda oltre le sue forze, spendendo gli ultimi barlumi di lucidità per vedere la sua firma in fondo a un articolo, disperatamente aggrappata alla vita e al suo lavoro di giornalista. Il cuore di Maria Bonaria Di Gaetano, collaboratrice del nostro giornale e di Videolina, si è arreso ieri mattina, ma lei era morta da alcuni mesi. Da quando non è più riuscita a scrivere, da quando ha spezzato anche quel filo che tramite Facebook la legava ai tanti amici, ai colleghi e prima di tutto ai lettori. All'inizio della scorsa estate ha avvertito i sintomi della malattia. Una sentenza di morte inconcepibile per una mamma di 40 anni che viveva per il piccolo Daniele e il marito Peppe Murgia. I suoi due uomini trasformati in giornalisti e informatori in servizio permanente, anche per segnalare un semplice incidente stradale.

Ieri mattina la tragedia si è consumata fino in fondo. Maria Bonaria, incosciente da tempo e chissà quanto inconsapevole, a casa sua, nel lettino dove veniva accudita 24 ore su 24 dal marito e dalla cognata Maria Grazia, ha ricevuto l'ultimo bacio del figlio, arrendendosi quando Daniele era ormai a scuola. Questo pomeriggio alle 15,30 in tanti la saluteranno a Nuoro nella messa funebre che sarà celebrata nella parrocchia di San Paolo. Come in tanti la accompagneranno ad Abbasanta, il paese dove era nata e dove ha chiesto di essere seppellita.

Ciao, M.B.D.G. Questa volta hai ragione: 1509 battute sono veramente poche. ( m. t. )
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