"Sono iniziate ieri e si concluderanno entro il 16 novembre le grandi manovre del Ministero della Giustizia per trasformare la Sardegna in una vera e propria cayenna mafiosa". Lo denuncia il deputato di Unidos Mauro Pili, che rivela che "ad Oristano nelle ultime ore 14 detenuti comuni sono stati trasferiti di tutta urgenza con giustificazioni fittizie con l'unico obiettivo di liberare il terzo braccio a favore dei capi mafia e affini che sono giunti e che giungeranno nelle prossime ore. Tre dei quattro bracci sono da qualche ora già totalmente occupati dai vertici e subalterni di camorra, mafia e 'ndragheta". L'ex governatore sardo rivela che a Oristano "nelle prossime ore è previsto un contingente di detenuti del noto clan dei Casalesi".

Pili ricorda che con la circolare del 29 ottobre e "sono stati revocati tutti i distacchi degli agenti penitenziari verso altre sedi" e che "con un blitz chiudono i carcere di Iglesias e Quartucciu". Inoltre il 16 novembre si apre anche il carcere di Uta "senza collaudi e con le imprese ancora impegnate nel carcere cantiere. In alto mare il cantiere del 41 bis, lo spazio dedicato ai capi mafia è ancora senza muri e risulta un vero cantiere".

Pili ha anche pubblicato oggi sul suo profilo Facebook le foto dell'area del 41 bis riprese dentro il carcere. Il deputato sardo, che già nelle scorse settimane aveva denunciato la grave situazione del carcere di Oristano e le carenze di personale dopo una visita ispettiva nel carcere di Uta, annuncia che presenterà un'interrogazione parlamentare urgente per contrastare il piano del Ministero della Giustizia. "La decisione di svuotare il terzo braccio di Oristano, trasformandolo per trequarti in un carcere destinato all'alta sicurezza con capi mafia di ogni genere è una decisione gravissima considerato che la carenza di personale nella struttura carceraria". Una situazione "inaccettabile che mette a rischio la stessa sicurezza degli agenti penitenziari costretti ad operare in situazioni estreme".
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