Storie di donne speciali: Edina Altara, la Coco Chanel dell'Isola

07 marzo 2024 alle 17:16aggiornato il 07 marzo 2024 alle 17:18

Questa è una storia di scintille e di un incendio che attraversa una vita ma non distrugge. Anzi, genera, crea.

Immaginate i ritagli che molte e molti facevano da piccini, lei condivideva questo momento con le sorelle, terza di quattro. E un fuoco dentro l’animava, quello che ti porta a essere libera ma allo stesso tempo vincolata a un talento che non può essere ingabbiato, deve prendere il sopravvento. Le forbici vanno da sole, il tratto comanda, non resta che assecondarlo.
La storia di Edina Altara ci prende per mano verso l’8 marzo. E ci possiamo specchiare, in questa storia, osservare il riflesso di noi stesse di sbieco negli specchi che lei dipingeva, un po’ sognare. Grazie a lei.

Edina Gavina Eugenia Altara nasce a Sassari, il 9 luglio del 1898. Autodidatta, diventerà artista di spicco del 900: pittrice, illustratrice, decoratrice, disegnatrice di moda, di una bellezza raffinata e immediata allo stesso tempo.

"Sento il bisogno di far nascere qualcosa dalle mie mani" amava ripetere. Ispiratore il pittore Giuseppe Biasi, amico di famiglia, ragazza prodigio espone i suoi lavori realizzati con la tecnica del collage all’età di 18 anni. Nel 1917 il re Vittorio Emmanuele III acquista una delle sue opere "Nella terra degli intrepidi sardi", che ora è esposta al Quirinale.

Il suo destino privato e professionale si intreccia e crea intrecci d’arte con l’illustratore Vittorio Accornero de Testa, che sposa nel 22, un percorso art déco condiviso. Edina e le sue figure non cercavano il compiacimento degli altri se non quello di piacere a se stesse, un atto di libertà estrema.

La sua luce continua a brillare, quella del matrimonio meno, la separazione arriva nel 35.

Ci lascia nel 1983, a Lanusei, quella sua fiamma non si è mai spenta.

 

La sua vita e quella di tante altre in “Storie di donne speciali”.