Russia, sette anni di carcere per una poesia contro la guerra in Ucraina

28 dicembre 2023 alle 17:25aggiornato il 28 dicembre 2023 alle 17:25

Due condanne durissime e gravissime: sette anni e cinque anni e mezzo di carcere rispettivamente ad Artyom Kamardin e Yegor Shtovba, due poeti russi accusati di aver letto in pubblico poesie contro la guerra in Ucraina. Farlo ormai significa violare le leggi sull'"incitamento all'odio" e le "attività contro la sicurezza dello Stato".

È l'ultima frontiera della Russia di Vladimir Putin, dove qualsiasi critica, anche la più innocua, all'aggressione militare contro lo Stato confinante viene repressa brutalmente.

E non si tratta di una metafora: Kamardin ha denunciato (inutilmente) di essere stato violentato dalla polizia.

I fatti risalgono al settembre del 2022, dopo una lettura pubblica di poesie pacifiste a Mosca, davanti al monumento al poeta Vladimir Majakovskij. Il giorno dopo, gli agenti fecero irruzione nell'appartamento di Kamardin e sua moglie Alexandra Popova. Secondo le denunce dei due, minacciarono Popova di stuprarla in gruppo e le spruzzarono colla cianoacrilica (super-attack) sulla bocca e sulle guance. Contemporaneamente, in un'altra stanza, picchiarono e brutalizzarono Kamardin con un bilanciere.

Al processo conclusosi oggi alcuni dei parenti e amici dei due imputati che erano presenti hanno gridato "vergogna!", protestando contro l'ingiustizia del regime russo, mentre l'anziano padre di Kamardin ha parlato di "arbitrio assoluto".

(Unioneonline/v.l.)