Ris e Forestas a Conca Entosa, rilievi anche sullo yacht di Ragnedda

08 ottobre 2025 alle 15:17aggiornato il 08 ottobre 2025 alle 15:17

I carabinieri del Ris di nuovo al lavoro nella tenuta di Conca Entosa, dove la notte dell’11 settembre Emanuele Ragnedda ha ucciso Cinzia Pinna con tre colpi di pistola. Sotto la lente anche la Nikitai, barca di proprietà dell’imprenditore, ormeggiata al porticciolo di Cannigione. 

Gli specialisti del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma questa mattina si sono ripresentati nella tenuta, seguiti dagli avvocati di tutte le parti chiamate in causa, accompagnati da alcuni operatori e mezzi di Forestas: a bordo c’erano tosaerba e altri macchinari che potrebbero servire per ripulire alcune aree nel terreno di Ragnedda, come quella dove era stato nascosto il corpo della trentatreenne di Castelsardo.

Operazioni che potrebbero essere finalizzate al recupero degli effetti personali della vittima – come il cellulare, mai ritrovato – ma anche di impronte che potrebbero svelare l’eventuale passaggio di altre persone a Conca Entosa dopo la consumazione del delitto, magari chiamate dal reo confesso per far sparire le prove. 

I rilievi proseguiranno anche nella giornata di giovedì, domani, quando  è previsto un sopralluogo sullo yacht di famiglia, il Nikitai: Ragnedda aveva usato il tender dell’imbarcazione per raggiungere Baja Sardinia, dove c'è la casa di famiglia, quando era ormai braccato dai carabinieri che erano andati a bussare alla porta della sua tenuta.

Questa mattina a Conca Entosa c’erano anche gli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani, che difendono il giardiniere lombardo di 26 anni, Luca Franciosi, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento, come Rosa Maria Elvo, amica di Ragnedda, di San Pantaleo. «Il nostro cliente», hanno detto i legali, «sta aspettando di essere interrogato. Attendiamo, la Procura in questi giorni è molto impegnata».