Nuoro, veglia dopo la strage: "Non lasciamoci prendere dalla paura"

26 settembre 2024 alle 20:38aggiornato il 26 settembre 2024 alle 20:43

Una comunità travolta dal dolore. Al tempo stesso desiderosa di tendersi la mano, di farsi forza. In tanti ieri sera hanno raggiunto la parrocchia di San Domenico Savio, a Nuoro. È andata in scena una veglia sentitissima e partecipata, dopo la strage che ha sconvolto una comunità tra le vie Ichnusa e Gonario Pinna. Roberto Gleboni ha sparato e ucciso la moglie Giusei Massetti, la figlia Martina di 25 anni, il figlio Francesco di 10, il vicino di casa Paolo Sanna (69 anni), per poi trasferirsi a casa della madre di 84 per sparare anche a lei, ferendola, prima di puntare l’arma contro di sé e farla finita. 

La gente si è riunita in quella chiesa dove pochi mesi fa il piccolo Francesco Gleboni aveva ricevuto la prima comunione. «Il nostro primo pensiero deve andare a quel ragazzo rimasto solo, a quello che nella vita dovrà ancora affrontare», ha detto don Stefano Paba nella sua toccante omelia, rivolgendo il suo primo pensiero all’unico superstite della strage. «Non lasciamoci prendere dalla paura, dobbiamo reagire».

Sabato sera la comunità di Nuoro si compatterà ancora di più. Andrà in scena una fiaccolata per ricordare le vittime della strage di mercoledì mattina. La partenza è fissata per le 18 in via Ichnusa, teatro della strage. Dal civico 17 dove la famiglia Gleboni-Massetti risiedeva, in un appartamento al pian terreno. Il corteo attraverserà la città, con arrivo in cattedrale.