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Kenya, dopo proteste i famigliari chiedono giustizia: almeno 16 morti
26 giugno 2025 alle 18:20
Nairobi, 26 giu. (askanews) - Il giorno dopo che le proteste in Kenya hanno causato almeno 16 morti, secondo Amnesty International, le famiglie in lutto chiedono giustizia. Davanti all'obitorio a Nairobi è un via vai di auto, tra gli abbracci e le lacrime dei famigliari. "Non so cosa dire, sono senza parole. Voglio giustizia per lui perché era tutto per me", afferma una donna, Winfred Mwangi, il cui marito è morto durante le proteste, rimasta con due figli piccoli. Una zia, Fatuma Opango, il cui nipote adolescente è stato ucciso durante la protesta, chiede giustizia per il figlio del fratello, e racconta: "Mi è stata mandata una foto perché girava voce che due ragazzi fossero stati uccisi a Rongai, ed è così che sono arrivata qui all'obitorio comunale, dove ho mostrato alle guardie di sicurezza la foto di Ian Opango (il nipote, ndr), e mi hanno detto che il suo corpo era all'obitorio. Sono stata chiamata per identificare il ragazzo, ed era sicuramente lui. È stato colpito sotto l'occhio e il proiettile è uscito dalla nuca".Le marce del 25 giugno - organizzate per ricordare l'anniversario della mega protesta contro l'aumento delle tasse un anno fa, culminata nell'assalto al parlamento - si sono concluse con decine di persone uccise dalle forze di sicurezza. "Condanniamo questo uso eccessivo della forza - denuncia Hussein Khalid, Direttore esecutivo di Vocal Africa - Crediamo che la polizia avrebbe potuto mostrare moderazione. Non era necessario uccidere così tanti kenioti in tutto il Paese, e questo è il problema in cui ci troviamo. Se protestate contro le uccisioni compiute dalla polizia, ne uccidono ancora di più. Quindi riteniamo che ci sia ancora molta strada da fare e chiediamo giustizia per tutti coloro che sono stati uccisi", ha concluso.