Il sindaco di Porto Torres sul soccorso alla nave dei migranti: "Rifarei la proposta"

11 novembre 2022 alle 15:03aggiornato il 11 novembre 2022 alle 15:12

L'Ocean Viking, col suo carico di 230 migranti disperati, è attraccata in Francia nel porto di Tolone. Prima di questa fase il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas era uscito allo scoperto dicendosi disponibile ad aprire il porto alla nave e dare soccorso e ospitalità ai migranti stessi.

Una proposta forte e coraggiosa che ha fatto il giro d'Italia, in una fase politica (e di transazione) molto delicata. Un intendimento che ha ricevuto consensi e critiche, anche a Porto Torres, dove i contrari si sono letteralmente scatenati sui social, con frasi oltraggiose, al limite dell'insulto al primo cittadino. Stati d'animo che mettono a nudo un profondo malessere, culturale e sociale, che investe tutto il territorio, colpito da una crisi economica sempre più grave, retaggio della fine dell'epopea industriale.

Dopo gli elogi e le critiche il sindaco Mulas non è pentito della sua proposta. "La rifarei - puntualizza -. Ho solo proposto ciò che la mia città fa da sempre. Infatti la maggior parte dei concittadini è sempre pronta a dare una mano a chi ha bisogno di aiuto". Tuttavia diverse frasi sui social aprono una ferita. "Se li porti a casa sua o aiutiamoli a casa loro". Questi i commenti più diffusi dei turritani contrari. "Dispiace molto - controbatte Mulas -. Porto Torres è casa nostra e aiutare i migranti significa dare ristoro a gente che soffre. Aiutarli a casa loro inoltre è addirittura una frase paradossale. Detta da noi italiani, che nei decenni scorsi, emigrando, abbiamo invaso pacificamente il mondo".

A volte gli autori dei commenti più accaniti contro un eventuale sbarco dei migranti sono risultate persone che fanno ricorso ai servizi sociali per essere aiutate a vivere. "Anche questo mi amareggia - precisa il sindaco -. Noi siamo una comunità fortemente assistita. L'Amministrazione comunale spende otto milioni di euro in assistenza sociale, di cui uno dal proprio bilancio. Quindi soldi di tutti i concittadini. Pensare che dare una mano a persone in difficoltà possa compromettere ciò che come Comune eroghiamo è una follia. Che non meriterebbe - conclude Mulas - nessun commento".