“Giudici e pubblici ministeri: separare le carriere?”: convegno a Cagliari
Per alcuni è un principio fondamentale per ottenere il cosiddetto “giusto processo”, altri lo ritengono invece un rischio con troppe incognite, soprattutto con l’insidia di trovare alla fine i magistrati non più indipendenti rispetto al potere esecutivo.
Ormai da anni si sta discutendo di una possibile riforma sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, una modifica del sistema attuale che renda definitivamente impossibile ai magistrati la facoltà di poter cambiare ruolo, nel corso della propria carriera, tra il settore giudicante e quello inquirente o fare il percorso inverso.
Se ne è discusso anche a Cagliari, nella sala “Aldo Marongiu”, presso la Biblioteca dell’Ordine Forense all’interno del Tribunale, complice la presentazione di un libro di un magistrato, il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, Gaetano Bono, che - nel suo “Meglio separate” - ha affrontato tutti i possibili rischi e le incognite di una definitiva separazione tra le due carriere. Un convegno organizzato dall’Associazione Giuristi Democratici e dalla Camera Penale di Cagliari che ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati e docenti universitari.
Oltre all’autore del libro hanno preso parte alla tavola rotonda l’avvocato Rodolfo Meloni (presidente della Camera penale del capoluogo sardo), Matteo Pinna, presidente dell’Ordine forense, l’avvocato Franco Villa, il procuratore aggiunto della Repubblica, Paolo De Angelis, l’avvocato Pierandrea Setzu (Giuristi democratici) e Maria Crisitina Onrnao, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari.