Dive, lacrime e un punto di domanda: nuovo libro di Francesco Vezzoli

24 settembre 2025 alle 09:30
Milano, 24 set. (askanews) - Una lacrima ricamata come simbolo di una pratica artistica che ha saputo unire le immagini della cultura di massa a una ricerca contemporanea di primo piano. Francesco Vezzoli è uno degli artisti italiani più celebri anche sulla scena internazionale, capace di creare opere che si muovono a più livelli interpretativi. I famosi ritratti su cui è intervenuto sono oggi racconti in un nuovo libro, "Francesco Vezzoli: Diva?", edito da Skira."Il punto di domanda - ha spiegato l'artista ad askanews - è la chiave di lettura di tutto il progetto editoriale, direi, nel senso che le persone per molti molti anni legittimamente hanno voluto dare una lettura glamour, celebrativa, del mio lavoro e questo era da me accolto come un fatto assolutamente naturale. Però questi sono dei lavori che hanno un aspetto concettuale e soprattutto anche visivo che è appunto il mio intervento, cioè la lacrima. Quindi ogni diva si porta con sé un dolore, forse come ogni essere umano.Probabilmente c'è un aspetto psicologico dove le persone tendono un po' a voler rimuovere il dolore, quindi le persone vedevano i miei ricami, vedevano la diva ma un po' non vedevano la lacrima. Quindi questo punto di domanda sta al titolo esattamente come la lacrima sta all'icona. È un modo di mettere in discussione il nostro rapporto con il glamour, con la bellezza, con tutte queste cose". Le opere di Vezzoli sulle grandi celebrità sono un'operazione concettuale che sposta il fulcro del lavoro dalla celebrazione della perfezione alla riflessione sulla vulnerabilità. Il suo ricamo, attività storicamente associata alla figura femminile tradizionale, qui diventa un dispositivo artistico "sovversivo", dicono i critici, che ribalta per intero la prospettiva. E infatti tutto il libro è anche un invito a guardare le cose, anche le più patinate, in modo diverso."Marlene Dietrich - ha aggio to Vezzoli - era una diva solitaria che pensava solo a come evitare le rughe, o in realtà era una figura profondamente politica che aveva lasciato la Germania nel suo momento peggiore e che aveva pervicacemente rifiutato qualunque corteggiamento dei peggiori gerarchi nazisti? Alla fine ogni semplificazione è un peccato di ignoranza". Il volume è curato da Shai Baitel, direttore artistico del Modern Art Museum di Shanghai,contiene un'intervista di Hans Ulrich Obrist a Vezzoli, una conversazione tra l'artista e Sophia Loren, e saggi critici di Nancy Spector e Donatien Grau.