L’attentato.

Viddalba, raid incendiario: distrutti cinquemila pannelli del nuovo impianto fotovoltaico 

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«Siamo indignati». La rabbia trapela dalle parole di Mario Carbini, proprietario e referente della società L’Avru srl, colpita da un attentato incendiario in località Patini a Viddalba alle 4 di notte di ieri, martedì 9 settembre. Cinquemila pannelli consumati dalle fiamme nell’area dove era in programma nascesse un parco fotovoltaico, 146 “pacchi” da 37 pannelli, aggrediti dal rogo insieme a un muletto di marca Manitou. Un atto doloso che sarebbe stato messo in atto da due persone, riprese dalle telecamere di videosorveglianza mentre, dopo essere scesi da un’autovettura, appiccavano il fuoco in tre punti per poi dileguarsi nel buio.

L’allarme

Intanto le vampe salivano verso il cielo nell’area artigianale all’ingresso del paese, e gli allarmi con le sirene dei vigili del fuoco di Tempio e dei carabinieri di Valledoria infrangevano il silenzio che vegliava sui 1600 abitanti del Comune al confine tra Anglona e Gallura. «Ci hanno avvertito subito ma quando siamo arrivati il fuoco aveva già preso piede», ricorda Carbini. La vista dei pannelli in fumo, che avrebbero dovuto essere posizionati a breve, sconforta: «Il danno non è solo economico ma anche morale». Si parla di una perdita ingente, oltre 200mila euro. «Tutti soldi stanziati dalla nostra società, che include diverse aziende del territorio. Senza contributi, solo risorse locali che vengono da imprenditori di Viddalba e Santa Maria Coghinas». Qualcuno cui l’idea di quell’impianto non andava a geni, anzichè protestare democraticamente come cittadini e comitati che si oppongono a queste iniziative, ha deciso di aggredirlo dalle fondamenta, senza preavviso. «Non abbiamo mai ricevuto minacce. Mai», chiarisce Carbini, «Un fatto del genere - aggiunge il sindaco di Viddalba, Giovanni Oggiano - non è mai accaduto nel nostro paese».

Movente misterioso

Sui possibili moventi dell’incendio il primo cittadino resta cauto ma accenna «ai pro e ai contro le energie alternative». Un dibattito sempre più acceso ma che non è detto possa essere all’origine dell’episodio. «In ogni caso si tratta di un fatto ingiustificabile», commenta Oggiano preferendo non aggiungere altro e lasciare adesso spazio alle indagini dei militari coordinate dalla Procura della Repubblica di Tempio. I carabinieri dovranno sbrogliare la matassa di un gesto violento, compito non facile anche per le implicazioni, come accennato, che vanno oltre i vandalismi estemporanei.

Reazioni in Regione

E l’eco di quanto avvenuto a Viddalba ha raggiunto anche Cagliari e la giunta guidata dalla presidente della Regione Alessandra Todde. A parlare in sua vece è l’assessore dell’Industria Emanuele Cani. «A seguito del rogo divampato nella notte nel parco fotovoltaico in costruzione a Viddalba – afferma Cani – la Regione Sardegna esprime forte preoccupazione circa la presunta origine dolosa dello stesso. Gli atti vandalici e criminali non sono mai un’opzione percorribile, in nessuna circostanza. Attendiamo che sia fatta chiarezza». Né Mario Carbini né i suoi soci, nonostante l’assalto, intendono demordere e abbandonare i propri progetti imprenditoriali. «Sia chiaro, andremo avanti lo stesso con l’impianto. Non ci arrenderemo».

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