Tragedia di Natale per un uomo e il suo cane. Ieri, nella borgata di Ottava, è stato trovato privo di vita Antonio Marras, originario di Sennori. Scoperto nell’auto usata come rifugio e focolare, condivisa da tempo con un meticcio di nome Napoleone, l’unica compagnia rimastagli fino alla morte. 74 anni la persona scomparsa, 10 l’amico a quattro zampe. La polizia di Stato con una pattuglia delle Volanti, nelle prime ore del mattino, li ha trovati in via Battista Ardau Cannas, il corpo inerte vegliato dall’animale che si era adagiato su di lui come a trasmettergli il calore che l’uomo non poteva più produrre da solo. Quell’energia si infrangeva però su una persona ormai gelida, morta da diversi giorni, dimenticata da tutti.
Vita solitaria
Nessun giallo sulla sorte del 74enne, descritto dai residenti come persona solitaria, sempre più distante dalla comunità, dopo un lungo periodo trascorso a viaggiare con un furgoncino dove teneva la sua merce, frutta e verdura venduta tra paesi e frazioni come ambulante, sempre scortato da Napoleone. Un cagnetto mite che le guardie ecozoofile Maurizio Cau e Manuel Chessa, non hanno avuto problemi a portare al canile comunale, gestito da “Qua la zampa”. Emma Angius, che guida la struttura, riferisce che la visione del cane “era tale da spezzare il cuore”. Spaventato e incapace di reagire all’offerta di cibo e acqua, con lo sguardo fisso davanti a sé forse a cercare il compagno perduto. Protagonista di una storia di emarginazione, una delle tante che passano sotto silenzio. «In realtà aveva una casa- riferisce un abitante di Ottava- ma dopo la morte della sorella, non vi voleva più vivere». Abitazione rimasta incompiuta e davanti a cui, sembrerebbe, Marras si fermava spesso con l’automobile, anche lui come il cane adesso, fermo in attesa dell’apparizione di una figura ormai svanita. «Qualche ragazzo lo prendeva in giro- racconta un altro abitante della borgata- non capendo il suo dramma». E le difficoltà di chi ormai, a tutte le ore e in ogni stagione, viveva in macchina, indifferente al caldo e al gelo ma diffidente, si racconta, con coloro che si avvicinavano, pronto a respingere ogni volontà di aiuto.
L’unico amico
Per il cagnolino nei giorni passati con il corpo senza vita «era l’ultimo dei pensieri, bere e mangiare. E al momento pare che poco gli importi di continuare a vivere», a quanto riferisce Emma Angius. Napoleone era ben nutrito ma il suo amico umano no, come se avesse preferito l’animale a sé. Un dono che rimarrà a segnare un Natale anomalo.
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