Olbia.

Uno yacht l’innesco del rogo 

Le fiamme, passate inosservate, si sono sviluppate dall’interno 

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Uno yacht come una bomba incendiaria, una imbarcazione (individuata dai Vigili del Fuoco e dalla Nautica Acqua Srls) che il pomeriggio del 22 aprile ha fatto da innesco al gigantesco rogo (forse il più grave nella storia della cantieristica olbiese) causa di danni per quasi 200 milioni di euro. E a distanza da una settimana dall’incendio, emerge che l’origine del disastro potrebbe essere trovata nell’imbarcazione dalla quale è partito tutto. I Vigili del Fuoco avrebbero già verificato un’altra circostanza importante, il personale della Nautica Acqua non stava effettuando alcuna lavorazione sulla barca ”sospetta”. Quindi, ora, sia la Procura di Tempio che la proprietà del cantiere nautico di Cala Saccaia (completamente distrutto) lavorano per accertare la causa iniziale dell’incendio. Nautica Acqua ha incaricato un pool di legali (l’avvocato Stefano Oggiano e uno studio genovese specializzato in diritto della navigazione) per studiare ogni aspetto del disastro. Nautica Acqua ha perso una quarantina di imbarcazioni che aveva in carico, macchinari e l’intera struttura dove avvenivano lavorazioni e rimessaggio.

Guerra legale

Le domande che attendono risposte (per le conseguenze dell’incendio sul piano legale) riguardano le caratteristiche e le condizioni della barca dalla quale sarebbe partito il rogo. Che cosa è successo dentro lo yacht dal quale si sono sprigionate le fiamme? Era in sicurezza? All’interno della imbarcazione c’era qualche dispositivo o del materiale pericolosi? Le fiamme si sarebbero sviluppate, inizialmente, dentro lo scafo (nessuno si è accorto di niente) per poi propagarsi all’esterno. Ci sono responsabilità di terzi (colpose) nella primissima fase del disastro? Si tratta di domande che potrebbero essere presto i temi di una controversia legale da centinaia di milioni di euro.

Le indagini

Sul piano penale si parla di incendio colposo. L’attenzione della Procura di Tempio si sta concentrando sulle certificazioni e i dispositivi antincendio. I pm lavorano su presunti mancati aggiornamenti e problematiche delle certificazioni rilasciate periodicamente dai Vigili del Fuoco.

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