«Mi sono arresa per troppo stress, troppo lavoro. La decisione non è stata facile, con molto dispiacere ho scelto di dimettermi. L’ho comunicato alla Asl: non sono più la pediatra di Mandas e dintorni». Dal 31 luglio Annalisa Agus, 62 anni, originaria di Villanova Tulo, ha chiuso gli ambulatori: 996 bambini sono rimasti senza specialista di base. «Lavoravo in quella zona dal 1997: quando ho cominciato, c’erano sei pediatri in servizio, me compresa. adesso eravamo in due: ormai seguivo i bambini che arrivavano da tutta la Trexenta, dal Sarcidano, da Isili, dalla Barbagia. Mi capitava di chiudere l’ambulatorio a mezzanotte, di ricevere le telefonate a qualsiasi ora. Non era più possibile andare avanti in quel modo: mi sono dimessa dopo essermi consultata con tanta gente, anche con i genitori dei miei piccoli pazienti. Tutti hanno concordato: lo stress mi stava distruggendo la vita».
I numeri
Professione pediatra, medico in primissima fila. «È una professione che ho scelto e che mi piace tantissimo, ma certe condizioni devono cambiare. Provo a spiegarmi meglio. Un bambino non è un paziente normale, nel senso che non puoi liquidare la visita in cinque minuti. Occorre valutare bene i sintomi, parlare a lungo con lui e con i suoi genitori. Con quasi mille bambini da seguire per contratto era diventato davvero impossibile, non avevo più una mia vita, anche perché negli anni le famiglie sono cambiate. I genitori al tempo d’oggi sono diventati molto più apprensivi, bisogna tranquillizzarli. Tra l’altro molte mamme dei bambini che ho seguito negli ultimi anni a loro volta attorno al Duemila erano miei piccoli pazienti e quindi si era instaurato con loro un rapporto personale bellissimo, da coltivare: con mille bambini iscritti a ruolo era diventato difficile».
La sanità
Alla fine sotto accusa resta, ovviamente, l’organizzazione del Sistema sanitario nazionale e in particolare quello della Sardegna. Annalisa Agus non lancia nessuna accusa, prova a fare un discorso costruttivo: «Adesso nel territorio che va dalla Trexenta alla Barbagia di Seulo è rimasto un solo pediatra della Asl, il collega Francesco Podda. Io spero che con la mia decisione finalmente qualche pediatra venga dirottato nel distretto sanitario che fa capo a Mandas e a Isili. Certo, è assurdo che oggi a uno specialista vengano assegnati così tanti bambini. Prima il massimale era 800, e quando ho iniziato io già pensavo che fossero troppi, ho sempre detto che sarebbe stato importante ridurre il numero a 650 bambini. Adesso siamo a mille, più gli affidamenti temporanei, rinnovabili di anno in anno. Così davvero un pediatra non riesce più ad avere una vita».
Libera professione
C’è anche chi ha criticato la scelta della dottoressa Agus. «Sì, me ne rendo conto: a qualcuno ho dato l’impressione di aver lasciato una barca che sta affondando ma davvero l’ho fatto per poter sopravvivere allo stress da superlavoro».
E comunque dal primo settembre Annalisa Agus aprirà due ambulatori privati, uno a Mandas e l’altro a Siurgus Donigala: «Le anticipo la risposta: non lo faccio certo per soldi, prenderò il minimo del mimino per ogni visita, ma non volevo lasciare il mio lavoro per sempre, volevo continuare ad assistere i piccoli pazienti, certo, non tutti quelli che avevo in carico come Asl. Avrei potuto chiudere tutto, ma non me la sono sentita: oggi più che mai fare il medico, e il pediatra, è una missione. E a me questo lavoro piacere ancora tantissimo».
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