L’appello.

Mobilità interna, un inferno per studenti e lavoratori: «Pochi bus e orari da rivedere» 

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Siniscola, Alghero, Carbonia, Lanusei, Olbia e Sorgono. Ancora: Mandas, Muravera, Nuoro, Oristano, Tempio e Portoscuso. Per i lavoratori pendolari sono questi dodici i Comuni più difficili da raggiungere. Otto i parametri analizzati per stilare la classifica: dai tempi di viaggio agli orari passando per le fermate. Anche gli studenti hanno dato le pagelle ai trasporti e le criticità sostanzialmente si ripetono: per chi frequenta le Superiori, nella lista nera ci sono Porto Torres, Isili e Siniscola; gli universitari segnalano invece viaggi da incubo verso quasi tutti gli atenei dell’Isola e sedi decentrate. I voti peggiori li hanno raccolti Alghero, Nuoro e Olbia. Ma anche raggiungere Monserrato e Oristano non è una strada in discesa.

Distanze e tempi

Tecnicamente si parla di trasporto pubblico locale. Quel Tpl, in acronimo, che comprende tutti i mezzi: dai pullman agli autobus passando per i treni. La prima lamentela, scritta nel Piano della Regione e raccolta attraverso le interviste degli utenti, riguarda i tempi di viaggio, considerati «troppo lunghi in rapporto alla distanza da raggiungere». Bocciati anche gli orari, di cui viene segnalato il fatto che «non collimano né con l’inizio dell’attività lavorativa né con l’inizio delle lezioni». Ancora: l’offerta di Tpl è considerata dagli utenti «carente di interconnessioni», non solo rispetto al numero di mezzi con cui muoversi, ma anche sui tempi. Vuol dire che esistono poche alternative al pullman, in Sardegna prevalente; ma anche quando la mobilità avviene in altro modo, «mancano le coincidenze». Si parla di «scarsa sincronia».

I sindacati

Sul trasporto pubblico locale insiste molto Arnaldo Boeddu, segretario di Filt Cgil: «Se il Prt andrà veramente incontro ai cittadini, soprattutto quelli più poveri e bisognosi o quanti risiedono nei territori più isolati, dovranno essere previsti incentivi. Bisogna collegare i paesi con i rispettivi capoluoghi di provincia, in modo da poter raggiungere agevolmente ospedali, scuole, porti e aeroporti. Solo così si potrà combattere lo spopolamento sostenendo anche la mobilità per le occasioni di svago e gli spostamenti dei turisti». Dalla Uil Trasporti, Valerio Mereu ricorda che «l’adeguamento rete ferroviaria è necessario per ridurre i tempi di percorrenza e rendere i treni più competitivi rispetto all'auto. In generale – dice il segretario – sul Tpl che bisogna puntare per ridurre l'inquinamento e incidentalità migliorando anche la vivibilità delle nostre città».

Biglietti e fermate

C’è poi il problema dei biglietti, secondo gli utenti: bus urbani, pullman e treni sono servizi erogati da aziende diverse, ragion per cui servirebbe «integrazione tariffaria». Altra questione dirimente è «la carenza di fermate attrezzate». Significa pensiline, piazzole ma anche percorsi pedonali. Infine «lo scambio intermodale», a cominciare dalla possibilità di usare un mezzo proprio per una parte del tragitto, per poi spostarsi utilizzando il Tpl. Gli utenti sardi considerano «insufficienti» sia «la presenza di parcheggi» che «i punti informativi per gli utenti». ( al. car. )

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