Sfruttamento sessuale.

Il gruppo “Mia moglie” cancellato da Facebook 

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Foto di donne in costume da bagno, che cucinano o si rilassano sul divano, scattate di nascosto e condivise senza il loro consenso su Facebook. Dopo un tam tam di segnalazioni, Meta chiude il gruppo chiamato “Mia moglie” seguito da tre cuoricini: “Violazione delle policy contro lo sfruttamento sessuale di adulti”, è la motivazione della società di Mark Zuckerberg.

Oltre trentamila iscritti, per la stragrande maggioranza uomini, condividevano foto intime delle mogli, o presunte tali, a loro insaputa. Una storia di abusi che emerge nei giorni di un'altra violazione della privacy: le immagini private rubate da un sistema di videosorveglianza, e finite online, del conduttore Stefano De Martino e della fidanzata.

Il faro sul gruppo “Mia moglie” è stato acceso su Instagram dall'organizzazione no profit “No justice no peace”, che da mesi conduce una campagna dal titolo “Not all men” (“Non tutti gli uomini”) nella quale chiunque può inviare la propria storia di violenza. «Oltre 32mila uomini hanno creato un gruppo Facebook dove condividono foto intime delle proprie mogli senza il loro consenso, cercando approvazione e complicità in questa violenza», ha denunciato l'associazione, che ha invitato gli utenti a segnalare il gruppo a Meta. Ora è arrivata la chiusura della comunità su Facebook.

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