Genova.

Traghettopoli, la difesa congela l’indagine 

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Genova. Scontro tra accusa e difese nel primo atto della maxi consulenza sulle caselle di posta elettronica di 14 dirigenti del Gruppo Moby, indirizzi email che secondo la Procura di Genova contengono la prova di 34mila viaggi omaggio sui traghetti di Vincenzo Onorato. Mercoledì il pm Walter Cotugno si è confrontato con gli avvocati degli oltre 120 indagati per corruzione e altri reati (ufficiali della Guardia Costiera, direttori marittimi, manager della Moby, funzionari pubblici, politici e appartenenti alle forze dell’ordine).

Nell’aula delle udienze del processo sul ponte Morandi, c’era anche un nutrito gruppo di avvocati sardi (Marzio Altana, Sara Pala, Pietro Carzedda, Luca Montella e Pierfranco Tirotto). Tra gli indagati il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, l’ex presidente dell’autorità portuale della Sardegna, Massimo Deiana e Roberto Isidori, vicecapo di gabinetto del ministro Matteo Salvini (del tutto estraneo all’indagine della Procura ligure). Gli avvocati di Moby hanno annunciato un’istanza di incidente probatorio, mossa che ha congelato le indagini. Le difese vogliono accedere ai dati in possesso della Procura, richiesta che pone delicate questioni di privacy. È stata segnalata al pm una sentenza della Cassazione che escluderebbe le responsabilità di quasi tutti gli indagati. Alcuni episodi contestati sono avvenuti a Porto Torres.

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