Cambiano le amministrazioni comunali ma non lo stato disastroso delle strade del capoluogo. Buche, avvallamenti, radici, tombini fuori livello e asfalto rovinato. Muoversi in città, su ruote o a piedi, è un’impresa da super eroi. Percorsi di guerra che mettono a dura prova gomme e ammortizzatori delle auto – forse un incentivo all’acquisto di suv, altro che mobilità sostenibile - caviglie dei pedoni e lombari dei motociclisti. Non c’è uno dei 600 chilometri di asfalto del capoluogo che non sia ferito, meglio squarciato, da scavi mal ripristinati o cedimenti non riparati a regola d’arte. Poi, altro tasto dolente, i marciapiedi che si trasformano in trappole micidiali soprattutto per anziani e per chi ha difficoltà di movimento.
La mappa
Per fare la cartina di quello che è a tutti gli effetti “un campo di battaglia bombardato” è necessario consultare lo stradario comunale ed elencare le 2.295 vie di Cagliari. Via is Mirrionis, via Cadello, via Dante, viale Diaz, via Roma, viale Colombo, viale Merello, via Riva Villasanta, l’elenco è infinito: chi utilizza moto o biciclette deve avere gli occhi sempre bene aperti. Non si contano più gli incidenti di chi finisce per terra, nella migliore delle ipotesi, con braccia o gambe fratturate. Le cause dei problemi sono conosciute e molteplici: usura, scarsa manutenzione, traffico di pullman e camion. Ma il principale imputato dello sconquasso dell’asfalto cittadino sono gli scavi per la fibra ottica, per le tubature di Abbanoa e per le fogne ai quali seguono riparazioni eseguite in modo maldestro, che con le piogge e il passaggio dei mezzi trasformano in buche.
Scavi e ripristini
La maggior parte degli scavi e delle relative riparazioni della pavimentazioni stradali sono riconducibili ad Abbanoa, che spesso finisce negli anatemi di centauri, ciclisti e automobilisti. «Nell'ultimo anno sono stati circa 900 gli interventi di manutenzione sulle reti di Cagliari», fanno sapere i vertici del gestore del servizio idrico. «I ripristini di norma possono non essere immediati perché si attende qualche tempo per l'assestamento del sottofondo stradale. Ci possono essere casi particolari che impongono tempi maggiori. Con l'impresa che si occupa degli interventi abbiamo definito un piano per accelerare e smaltire il pregresso».
Il Comune in buca
Sono oltre mille gli scavi autorizzati da Palazzo Bacaredda nel territorio comunale. Spesso le imprese non eseguono le riparazioni a dovere. Neanche le sanzioni salate, che possono raggiungere gli 800 euro, sembrano essere un deterrente. E non è sufficiente l’opera del Gobal service (prevenzione e pronto intervento) che lavora a scartamento ridotto per l’esaurimento dei fondi e per il quale, a luglio, scade il contratto con la società Avr. Allora, qual è la soluzione? Un’ipotesi è che il Comune si occupi direttamente del rifacimento dei tagli stradali, ovviamente addebitandoli agli enti o alle aziende. C’è anche l’arma delle fideiussioni. Vie di fuga che si scontrano con il problema cronico: mancanza di personale. «Il Servizio sta predisponendo gli atti per la procedura di gara riguardante il nuovo servizio di manutenzione stradale, che quindi potrà riprendere a pieno regime», afferma l’assessore al Traffico Yuri Marcialis. «Intanto prosegue il piano di interventi urgenti, con priorità alle aree più dissestate e trafficate anche per garantire la sicurezza. Abbiamo previsto risorse dedicate al contrasto delle isole di calore, utilizzando materiali innovativi per abbassare le temperature dell’asfalto. Per quanto riguarda gli interventi di soggetti diversi, l’Amministrazione – conclude Marcialis - sta valutando un sistema che consenta gli interventi conto terzi».
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