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Oss precari, riparte la mobilitazione L’impegno di Todde 

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Ancora niente stabilizzazione. E allora riparte la mobilitazione: in marcia ieri mattina dall'assessorato regionale alla Sanità sino al Consiglio regionale. Di nuovo in campo i circa 130 operatori socio sanitari che per circa sei mesi hanno protestato con una postazione fissa in via Roma, proprio davanti alla Sanità. «Nel nord Sardegna si è proceduto regolarmente alle assunzioni - ha spiegato in un intervento al megafono sotto i portici Desiderio Mallus, portavoce degli Oss - mentre nel sud Sardegna molte aziende non hanno proceduto allo stesso modo. Chiediamo lo scorrimento delle graduatorie: non esistono Oss di serie A o B, la pandemia era uguale per tutti e durante il Covid gli operatori socio sanitari erano considerati eroi». A fine mattinata una delegazione è stata ricevuta dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dall'assessore alla Sanità Armando Bartolazzi: «Occorre completare la ricognizione del fabbisogno triennale del personale nelle Asl. Di seguito si potrà procedere con la ricostituzione delle graduatorie», hanno garantito Todde e Bartolazzi. La normativa – ha ricordato la presidente - prevede di attingere il 50% del personale Oss dalla graduatoria di coloro che hanno sostenuto il concorso, il restante 50% dalle graduatorie di stabilizzazione. Quest'ultima graduatoria andrà ora ricostituita per consentire a chi, nel frattempo, ha maturato i requisiti di idoneità, di potervi rientrare. C'è l'impegno mio e dell'assessore Bartolazzi a vigilare su questo percorso».

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