La tragedia

L’addio a Gaia legata per sempre alla sua terra 

Sepolta con il costume di Cagliari e accompagnata dai gruppi folk 

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«Vi lascio l’immagine di Gaia che fa Sa ramadura davanti a Sant’Efisio, lancia petali rossi. Riposa in pace giovane Gaia, apparsa e scomparsa come un pensiero di Dio»: poche parole e molte lacrime, è questo il funerale di Gaia Costa. Don Efisio Coni scandisce le frasi della predica e come tutti trattiene con fatica la commozione. Nella cattedrale di San Pietro, Tempio ha salutato con un groppo in gola la giovanissima vittima di un incidente assurdo. Gaia sarà legata per sempre alla sua terra, è stata sepolta con il costume della nonna, il costume tradizionale del quartiere Villanova di Cagliari. E il gruppo folk dello storico quartiere cagliaritano ha aperto, insieme a quello di Tempio, il corteo funebre verso il cimitero. Davanti a migliaia di persone, don Coni ha raccontato l’angosciosa insensatezza della morte della ragazza: «Corriamo e non sappiamo dove andiamo. Corriamo e non ci accorgiamo che c’è l’altro. Le nostre auto sono pericolose, oggi la Gallura piange altre due giovani vittime della strada. Siamo impietriti». Ed è come se nella cattedrale ci fossero anche Sami e Fares, i ragazzi morti nell’incidente di domenica mattina alle porte di Arzachena. L’ultimo saluto a Gaia è stato il brano Savitri, che Soleandro ha cantato in un abbraccio doloroso e commovente alla famiglia della ragazza. È stato un altro momento intenso, i versi di Soleandro piacevano a Gaia e il cantante si commuove: «Appo su coro frittu, frittu chi paret nie». Palloncini bianchi volano in cielo sopra la cattedrale di Tempio.

«Appo su coru frittu»

Il cuore freddo lo hanno tutti. Quando la salma entra nel sagrato della cattedrale, a mezzogiorno, il sole trionfa, ma lo splendore dell’estate non c’è. La nonna di Gaia cammina lentamente e si appoggia al carro funebre, lo guarda piangendo. Poi arrivano tutti, il padre della ragazza, Alfredo, la madre Debora, il fratello Roberto, lo zio, i parenti, tanti amici. Moltissime le ragazze in lacrime nella chiesa del Rosario. Tutti si avvicinano alla bara di legno chiaro, la toccano, piangono e abbracciano Alfredo e Debora. Tempio è attonita, annichilita. La foto di Gaia sulla bara è un colpo al cuore, la ragazza sorride, il viso incorniciato dal panno rosso del costume sardo. Il sindaco, Gianni Addis piange, anche l’assessora Anna Paola Aisoni è scossa, parla a fatica con i parenti della ragazza. Sarà così sino alla tumulazione. Ieri è stata una giornata importante per le indagini sull’incidente avvenuto una settimana fa a Porto Cervo, ci sarebbero i primi accertamenti sul suv e sul telefono della indagata, Vivian Spohr. L’avvocato dei Costa, Antonello Desini, non commenta. Mentre la comunità gallurese piange Gaia e i giovanissimi Sami Ait Oukfir e Fares Shehata. Il Consorzio Costa Smeralda ha annullato il concerto dei Collage. Il dolore si prende tutto.

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