Regionali.

La Lega non rinuncia al Veneto 

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Per il centrosinistra il groviglio delle regionali comincia a sciogliersi. Le strade sembrano portare alla ricandidatura di Eugenio Giani (Pd) alla guida della Toscana e alla corsa di Roberto Fico (M5S) in Campania. Per il centrodestra i giochi entrano nel vivo ora, con l’incontro fra i leader. La questione delle questioni è il Veneto, con la successione al governatore Luca Zaia. Alla vigilia del vertice con Giorgia Meloni e Antonio Tajani, il segretario della Lega Matteo Salvini ha avvertito: «Squadra che vince non si cambia». Più esplicita la vicesegretaria Silvia Sardone: «È ovvio che la Lega rivendichi la presidenza di quella Regione». L’appuntamento è a Palazzo Chigi alle 13.30. Con loro anche Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati.«La mia posizione è molto chiara - ha detto Zaia - C’è un’eredità di questa amministrazione che è importante, non è un’eredità della Lega ma anche del centrodestra». Insomma, la discussione sul Veneto parte dalla volontà della Lega di esprimere il candidato. Marche a parte, dove il centrodestra punta al bis del governatore Francesco Acquaroli (FdI), per la maggioranza di governo il resto del quadro è tutto da comporre.

Intanto nel centrosinistra, dopo il faccia a faccia di quattro ore al Nazareno con la segretaria Elly Schlein, nel Pd si fa largo la convinzione che il governatore toscano Giani sia ben avviato verso la ricandidatura. C’è però da tessere l’alleanza con i Cinque Stelle, che per ora non lo sostengono, mentre Schlein mira al campo largo ovunque. Molto dipenderà da come verrà risolto il caso Campania. Nei prossimi giorni è atteso un nuovo vertice al Nazareno, dove stavolta Schlein vedrà il governatore campano uscente Vincenzo de Luca. Potrebbe essere l’occasione per una spinta alla corsa di Fico che, a cascata, potrebbe aiutare l’avvicinamento in Toscana fra Giani e il M5S. Il centrodestra in Toscana sembra orientato a puntare sul sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi (FdI), mentre in Campania sta valutando la possibilità di schierare il vice ministro Edmondo Cirielli (FdI). Resta poi la questione della data del voto. Ogni regione può stabilire la propria - la Toscana ha già proposto il 12 ottobre - ma potrebbe rafforzarsi l’opzione election day.

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