Ospedale Marino.

«Nuove cure vietate a centinaia di pazienti» 

La Terapia del Dolore non accreditata per l’uso degli anticorpi monoclonali 

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Soffrono di emicrania cronica, resistente a quasi tutti i trattamenti, e per questo chiedono a gran voce che anche il Dipartimento di Terapia del Dolore (nell’ospedale Marino) possa ottenere gli “anticorpi monoclonali”, l’ultima frontiera nella lotta al mal di testa. Nonostante il centro si sia dotato di un neurologo, figura necessaria per ottenere l’accreditamento all’uso di questa terapia, per ora il dipartimento diretto dal primario Tomaso Cocco pare essere stato tagliato fuori, nonostante i 2500 pazienti affetti da emicrania cronica provenienti da tutta l’Isola. Anticorpi monoclonali che, invece, sarebbero disponibili, previa lista d’attesa, sia al Brotzu che al Santissima Trinità o al Policlinico di Monserrato.

La testimonianza

«Sono seguita da cinque anni alla Terapia del Dolore del Marino», chiarisce Marina Trincas, «in questo centro per l’emicrania cronica ho fatto blocchi nervosi, infiltrazioni e botulino. Per anni mi hanno aiutata. Oggi però non rispondo più neanche al botulino. I miei medici dicono chiaramente che per me servono gli anticorpi monoclonali, ma nonostante questo centro sia ritenuto un’eccellenza sarda, non è accreditato per prescriverli. E questo è inaccettabile. Mi mandano altrove, in altri ospedali, con liste d’attesa infinite e senza nemmeno la certezza di ricevere la terapia. Intanto io soffro. Ogni giorno». Da qui gli interrogativi: «Com’è possibile che un centro che tratta emicrania, cefalea a grappolo, dolore facciale, che utilizza tutte le tecniche più avanzate», prosegue, «venga lasciato indietro proprio su una cura fondamentale? Chiediamo solo di poter continuare a curarci nel nostro ospedale, con la terapia che ci serve».

La situazione

Al Marino, tra gli oltre 2500 pazienti seguiti, c’è chi arriva anche da Santa Teresa, Orosei e dal Nord Sardegna. Molti riescono a risolvere il problema con le infiltrazioni dei blocchi del grande nervo occipitale, oppure il blocco del ganglio sfeno-palatino, così come del nervo frontale e del nervo facciale, sino ad arrivare con la terapia botulinica per l’emicrania cronica. Circa un quinto dei pazienti, però, risulta resistente a tutte le terapie e – sostengono gli esperti – dovrebbe essere trattato con gli anticorpi monoclonali. Ma nonostante dal 2023 operi nella struttura anche un neurologo, il centro della Terapia del Dolore non risulta ancora accreditato (la richiesta in passato è stata respinta tre volte) ed i pazienti sono costretti a rivolgersi al Brotzu, al Santissima Trinità o alla Neurologia del Policlinico di Monserrato, accreditata di recente. Ora molti pazienti sono esasperati e si stanno organizzando in un comitato spontaneo per difendere il diritto a cure efficaci, continuative e complete.

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